OUTCOME FUNZIONALE DOPO TCE Alice Baradello, Alessandra Pidalà, Anita Graceffa, Adriana Tisano, Marilena Sofi, Vincenzo Dattola, Francesco Tomasello *, Marco Di Gesù*, Carmelo Ruggeri, Roberto Dattola. U.O. di Riabilitazione Neurologica – AOU “Policlinico Universitario G.Martino” - Messina * Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitazione – Università di Messina Abstract Il trauma cranio encefalico (TCE) rappresenta, tra le gravi cerebrolesioni acquisite, la patologia che richiede più frequentemente un trattamento riabilitativo efficace. La giovane età dei soggetti e le potenzialità di recupero rendono fondamentale un intervento precoce, intensivo e qualitativamente elevato. E’ stato condotto uno studio retrospettivo su pazienti ricoverati consecutivamente negli ultimi tre anni presso la U.O. di Riabilitazione Neurologica dell’AOU Policlinico di Messina, affetti da TCE. Sono stati inclusi nello studio pazienti in fase post-acuta, senza precedenti esiti di malattie disabilitanti e senza deficit sensoriali, nei quali sono state valutate tutte le caratteristiche demografiche e cliniche ritenute tradizionali predittori di outcome, l’evoluzione clinica e funzionale e l’effetto del trattamento riabilitativo sugli esiti motori e cognitivi-comportamentali. Le scale di outcome considerate sono state: LCF, DRS GOS , FIM, BI somministrate all’ingresso ed alla dimissione. Il profilo neuropsicologico è stato valutato mediante una batteria estensiva standardizzata. Il tono dell’umore è stato valutato mediante la Beck Depression Inventory. Dallo studio emerge che sia i pazienti con TCE grave sia quelli con TCE moderato-lieve dopo trattamento riabilitativo presentano una riduzione della disabilità ed un miglioramento del profilo cognitivo-comportamentale. La gravità del trauma non sembra significativa nel predire l’estensione o il tipo di deficit cognitivo-comportamentale. La riabilitazione cognitiva e comportamentale abbinata al trattamento neuromotorio ed all’uso di strategie compensative può consentire di raggiungere il massimo grado di autonomia possibile per il paziente e per il suo nucleo familiare, determinando un reale miglioramento della qualità della vita.

Outcome funzionale dopo TCE

BARADELLO, Alice;TISANO, Adriana;DATTOLA, Roberto
2008-01-01

Abstract

OUTCOME FUNZIONALE DOPO TCE Alice Baradello, Alessandra Pidalà, Anita Graceffa, Adriana Tisano, Marilena Sofi, Vincenzo Dattola, Francesco Tomasello *, Marco Di Gesù*, Carmelo Ruggeri, Roberto Dattola. U.O. di Riabilitazione Neurologica – AOU “Policlinico Universitario G.Martino” - Messina * Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitazione – Università di Messina Abstract Il trauma cranio encefalico (TCE) rappresenta, tra le gravi cerebrolesioni acquisite, la patologia che richiede più frequentemente un trattamento riabilitativo efficace. La giovane età dei soggetti e le potenzialità di recupero rendono fondamentale un intervento precoce, intensivo e qualitativamente elevato. E’ stato condotto uno studio retrospettivo su pazienti ricoverati consecutivamente negli ultimi tre anni presso la U.O. di Riabilitazione Neurologica dell’AOU Policlinico di Messina, affetti da TCE. Sono stati inclusi nello studio pazienti in fase post-acuta, senza precedenti esiti di malattie disabilitanti e senza deficit sensoriali, nei quali sono state valutate tutte le caratteristiche demografiche e cliniche ritenute tradizionali predittori di outcome, l’evoluzione clinica e funzionale e l’effetto del trattamento riabilitativo sugli esiti motori e cognitivi-comportamentali. Le scale di outcome considerate sono state: LCF, DRS GOS , FIM, BI somministrate all’ingresso ed alla dimissione. Il profilo neuropsicologico è stato valutato mediante una batteria estensiva standardizzata. Il tono dell’umore è stato valutato mediante la Beck Depression Inventory. Dallo studio emerge che sia i pazienti con TCE grave sia quelli con TCE moderato-lieve dopo trattamento riabilitativo presentano una riduzione della disabilità ed un miglioramento del profilo cognitivo-comportamentale. La gravità del trauma non sembra significativa nel predire l’estensione o il tipo di deficit cognitivo-comportamentale. La riabilitazione cognitiva e comportamentale abbinata al trattamento neuromotorio ed all’uso di strategie compensative può consentire di raggiungere il massimo grado di autonomia possibile per il paziente e per il suo nucleo familiare, determinando un reale miglioramento della qualità della vita.
2008
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