Fra gli eventi avversi in terapia oncologica si annoverano anche le diverse forme di lesività da stravaso di farmaci chemioterapici antiblastici nei tessuti circostanti la sede di infusione venosa, che possono proporre aspetti di responsabilità degli operatori sanitari. Considerato che molti di tali farmaci hanno effetti vescicanti e necrotizzanti, è evidente che il loro stravaso può determinare lesioni tessutali di non trascurabile rilievo, anche con conseguenze permanenti e con riflessi psicologici che possono complicare lo stato psichico del paziente, già compromesso dallo stress correlato alla patologia tumorale ed agli impegnativi protocolli terapeutici. L’osservazione di alcuni casi di lesività da stravaso di chemioterapici, ci ha fornito lo spunto per qualche riflessione sul tema della cosiddetta “nursing malpractice”, con riferimento alla somministrazione per infusione degli stessi. Com’è noto, molte neoplasie maligne vengono trattate mediante complessi protocolli farmacologici basati sull’associazione di differenti categorie di chemioterapici. La maggior parte di questi farmaci non risultano selettivi per le cellule neoplastiche, ma agiscono anche su tutti i tessuti ad elevato ricambio cellulare, inibendo la replicazione cellulare o la sintesi degli acidi nucleici.

Lesività da stravaso di antiblastici: segnalazione casistica e considerazioni medico-legali.

GUALNIERA, Patrizia;SCURRIA, SERENA
2009-01-01

Abstract

Fra gli eventi avversi in terapia oncologica si annoverano anche le diverse forme di lesività da stravaso di farmaci chemioterapici antiblastici nei tessuti circostanti la sede di infusione venosa, che possono proporre aspetti di responsabilità degli operatori sanitari. Considerato che molti di tali farmaci hanno effetti vescicanti e necrotizzanti, è evidente che il loro stravaso può determinare lesioni tessutali di non trascurabile rilievo, anche con conseguenze permanenti e con riflessi psicologici che possono complicare lo stato psichico del paziente, già compromesso dallo stress correlato alla patologia tumorale ed agli impegnativi protocolli terapeutici. L’osservazione di alcuni casi di lesività da stravaso di chemioterapici, ci ha fornito lo spunto per qualche riflessione sul tema della cosiddetta “nursing malpractice”, con riferimento alla somministrazione per infusione degli stessi. Com’è noto, molte neoplasie maligne vengono trattate mediante complessi protocolli farmacologici basati sull’associazione di differenti categorie di chemioterapici. La maggior parte di questi farmaci non risultano selettivi per le cellule neoplastiche, ma agiscono anche su tutti i tessuti ad elevato ricambio cellulare, inibendo la replicazione cellulare o la sintesi degli acidi nucleici.
2009
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