La capacità delle neoplasie della serie gliale di sfuggire la risposta immunitaria contribuisce al comportamento maligno di questi tumori. La reazione immunitaria, seppur con diverse variazioni, è presente anche nel sistema nervoso centrale e potrebbe avere significative implicazioni nella terapia dei gliomi. Infatti recentemente sono stati identificati antigeni espressi dal glioma, come la tenascina, la gp 240, il recettore per EGRF e molti altri. Questi antigeni dovrebbero stimolare la risposta immunitaria antiglioma. In realtà è stato accertato che alcuni tumori down-regolano l’espressione del complesso maggiore di istocompatibilità di classe I per sfuggire la risposta immunitaria. La microglia, tessuto macrofagico ben differenziato, rappresenta la popolazione più plastica del sistema nervoso centrale, e recentemente è stata definita come il vero sistema immunitario endogeno del cervello. Essa infatti in risposta alle più varie condizioni patologiche si attiva, diventando idonea ad interagire in numerosi fenomeni quali la fagocitosi, la presentazione dell’antigene e l’attivazione linfocitaria. Quasi certamente la microglia è la cellula deputata alla presentazione dell’antigene alle cellule T “sentinella”, processo che avviene nel contesto delle molecole del complesso maggiore di istocompatibilità di classe II, che è espresso sulla superficie della stessa cellula microgliale o sulle cellule perivascolari. Pare sia questo step della risposta immunitaria ad essere compromesso nei tumori cerebrali. Presso la Clinica Neurochirurgia dell’Università di Messina è stato condotto uno studio su 25 pazienti affetti da neoplasie della serie gliale (9 astrocitomi pilocitici, 8 astrocitomi emisferici diffusi e 6 astrocitomi anaplastici). In tutti i casi abbiamo effettuato una valutazione neurologica e neuroradiologica con TC e RMN pre e post-operatoria. Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad asportazione microchirurgica microscopicamente completa e sono stati seguiti durante il follow-up. L’attivazione macrofagico-microgliale è stata studiata mediante reazione immunoistochimica agli anticorpi CD68 e CR3/43. Il primo anticorpo lega l’antigene panfagocitario, mentre il CR3/43 è specifico della fase attivata della cellula macrofagica, ossia già alla presentazione dell’antigene. L’analisi immunoistochimica ha documentato assenza di risposta negli astrocitomi pilocitici. Il gruppo degli astrocitomi diffusi ha dimostrato positività della risposta per il CD68 ed il CR3/43 in 6 casi (76%), ed assente in due (25%). Il gruppo degli astrocitomi anaplastici è risultato in tutti i casi positivo ad entrambe le immunoreazioni. L’immunologia dei tumori cerebrali resta un capitolo ancora aperto nella ricerca di futuri tentativi terapeutici e consapevoli della complessità del problema, dato il numero di variabili coinvolte, possa questo studio servire da stimolo per documentare in futuro le correlazioni tra nuove terapie e la prognosi dei tumori cerebrali.

Immunità e gliomi cerebrali: ruolo della microglia.

CAFFO, Maria;GALATIOTO, Salvatore;GERMANO', Antonino Francesco;TOMASELLO, Francesco
2005-01-01

Abstract

La capacità delle neoplasie della serie gliale di sfuggire la risposta immunitaria contribuisce al comportamento maligno di questi tumori. La reazione immunitaria, seppur con diverse variazioni, è presente anche nel sistema nervoso centrale e potrebbe avere significative implicazioni nella terapia dei gliomi. Infatti recentemente sono stati identificati antigeni espressi dal glioma, come la tenascina, la gp 240, il recettore per EGRF e molti altri. Questi antigeni dovrebbero stimolare la risposta immunitaria antiglioma. In realtà è stato accertato che alcuni tumori down-regolano l’espressione del complesso maggiore di istocompatibilità di classe I per sfuggire la risposta immunitaria. La microglia, tessuto macrofagico ben differenziato, rappresenta la popolazione più plastica del sistema nervoso centrale, e recentemente è stata definita come il vero sistema immunitario endogeno del cervello. Essa infatti in risposta alle più varie condizioni patologiche si attiva, diventando idonea ad interagire in numerosi fenomeni quali la fagocitosi, la presentazione dell’antigene e l’attivazione linfocitaria. Quasi certamente la microglia è la cellula deputata alla presentazione dell’antigene alle cellule T “sentinella”, processo che avviene nel contesto delle molecole del complesso maggiore di istocompatibilità di classe II, che è espresso sulla superficie della stessa cellula microgliale o sulle cellule perivascolari. Pare sia questo step della risposta immunitaria ad essere compromesso nei tumori cerebrali. Presso la Clinica Neurochirurgia dell’Università di Messina è stato condotto uno studio su 25 pazienti affetti da neoplasie della serie gliale (9 astrocitomi pilocitici, 8 astrocitomi emisferici diffusi e 6 astrocitomi anaplastici). In tutti i casi abbiamo effettuato una valutazione neurologica e neuroradiologica con TC e RMN pre e post-operatoria. Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad asportazione microchirurgica microscopicamente completa e sono stati seguiti durante il follow-up. L’attivazione macrofagico-microgliale è stata studiata mediante reazione immunoistochimica agli anticorpi CD68 e CR3/43. Il primo anticorpo lega l’antigene panfagocitario, mentre il CR3/43 è specifico della fase attivata della cellula macrofagica, ossia già alla presentazione dell’antigene. L’analisi immunoistochimica ha documentato assenza di risposta negli astrocitomi pilocitici. Il gruppo degli astrocitomi diffusi ha dimostrato positività della risposta per il CD68 ed il CR3/43 in 6 casi (76%), ed assente in due (25%). Il gruppo degli astrocitomi anaplastici è risultato in tutti i casi positivo ad entrambe le immunoreazioni. L’immunologia dei tumori cerebrali resta un capitolo ancora aperto nella ricerca di futuri tentativi terapeutici e consapevoli della complessità del problema, dato il numero di variabili coinvolte, possa questo studio servire da stimolo per documentare in futuro le correlazioni tra nuove terapie e la prognosi dei tumori cerebrali.
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