Pontes romani e pontifices

Dopo aver delineato il regime dei ponti nel diritto romano, che erano pubblici non solo se costruiti su fiumi pubblici (che scorrevano in suolo pubblico), ma su fiumi perenni, che scorrevano tra fondi privati, solo se destinati all’uso pubblico, viene proposta una diversa tesi sulle origini dei pontefici (in relazione ai quali è accettata la derivazione etimologica da pontem-facere), individuati nelle fasi più antiche nei sapienti capi delle comunità dei villaggi, che imponevano la propria autorità sulla base della competenza tecnica, in quanto esperti nella costruzione dei ponti, delle scale e delle palafitte, e conseguentemente capaci di mettersi in contatto con le divinità, per determinare attraverso l’interpretatio dei signa certa regole di condotta per i componenti dei vari villaggi (legati dal culto verso le comuni divinità), fondate sulla loro conformità alla volontà divina, in quanto oggetto della più risalente interpretatio non erano ancora i mores maiorum, la cui importanza emerse dopo la caduta della monarchia etrusca.