Riassunto La ricorrenza dei 150 anni dell’unità d’Italia offre l’occasione per una rilettura critica dei fatti che hanno preparato il confluire della Sicilia nell’unità italiana, le cui modalità di realizzazione vanno correlate agli interessi economici dell’Inghilterra nei confronti dell’Isola che, per la sua posizione centrale nel Mediterraneo, si presentava come una grossa pedina della politica internazionale. Nella prima metà dell’Ottocento, l’economia siciliana era dominata da una forte presenza di commercianti e imprenditori inglesi che avevano realizzato, nei fatti, la supremazia britannica sull’economia siciliana. Gli interessi maggiori erano nei confronti dello zolfo, di cui la Sicilia aveva il monopolio naturale, in concomitanza con la prima rivoluzione industriale e la nascita della moderna industria chimica in Francia e in Inghilterra. Dentro tale cornice, la Sicilia si poneva come la parte del Regno borbonico su cui si erano concentrati i forti interessi degli Inglesi, i quali, per potere continuare a mantenere la supremazia economica sull’isola, influenzarono gli eventi risorgimentali. La spedizione dei Mille lasciò una scia di sangue e vendetta sul suolo siciliano e il processo di formazione del mercato nazionale, insieme alla politica protezionistica a favore dell’apparato industriale settentrionale, determinò la revoca di alcune prerogative fiscali dell’economia siciliana e la crisi delle sue tradizionali imprese. La Sicilia vide morire le sue industrie più importanti – come quella tessile e serica – per mancanza di sostegno economico e di adeguate infrastrutture. Summary The anniversary of 150 years of Italian unification gives the opportunity for a critical re-reading of the facts which prepared the integration of Sicily into the Italian State, whose modalities are related to the economic interests of England: Sicily, for its central position in the Mediterranean Sea, appeared as a big pawn in international politics. In the first half of the Nineteenth century, Sicilian economy was dominated by a strong presence of English merchants and entrepreneurs who had, in fact, imposed their supremacy. The Expedition of the Thousand left a trail of blood and revenge on the Sicilian land. The creation of a national market, together with the protectionist policies in favour of Northern factories, determined the withdrawal of some tax privileges and the crisis of traditional enterprises. Sicily saw its most important industries, such as the textile and silk industries, dying for the lack of economic support and suitable infrastructures.

Il ruolo della Sicilia nel processo unitario italiano

BARILARO, Caterina
2011-01-01

Abstract

Riassunto La ricorrenza dei 150 anni dell’unità d’Italia offre l’occasione per una rilettura critica dei fatti che hanno preparato il confluire della Sicilia nell’unità italiana, le cui modalità di realizzazione vanno correlate agli interessi economici dell’Inghilterra nei confronti dell’Isola che, per la sua posizione centrale nel Mediterraneo, si presentava come una grossa pedina della politica internazionale. Nella prima metà dell’Ottocento, l’economia siciliana era dominata da una forte presenza di commercianti e imprenditori inglesi che avevano realizzato, nei fatti, la supremazia britannica sull’economia siciliana. Gli interessi maggiori erano nei confronti dello zolfo, di cui la Sicilia aveva il monopolio naturale, in concomitanza con la prima rivoluzione industriale e la nascita della moderna industria chimica in Francia e in Inghilterra. Dentro tale cornice, la Sicilia si poneva come la parte del Regno borbonico su cui si erano concentrati i forti interessi degli Inglesi, i quali, per potere continuare a mantenere la supremazia economica sull’isola, influenzarono gli eventi risorgimentali. La spedizione dei Mille lasciò una scia di sangue e vendetta sul suolo siciliano e il processo di formazione del mercato nazionale, insieme alla politica protezionistica a favore dell’apparato industriale settentrionale, determinò la revoca di alcune prerogative fiscali dell’economia siciliana e la crisi delle sue tradizionali imprese. La Sicilia vide morire le sue industrie più importanti – come quella tessile e serica – per mancanza di sostegno economico e di adeguate infrastrutture. Summary The anniversary of 150 years of Italian unification gives the opportunity for a critical re-reading of the facts which prepared the integration of Sicily into the Italian State, whose modalities are related to the economic interests of England: Sicily, for its central position in the Mediterranean Sea, appeared as a big pawn in international politics. In the first half of the Nineteenth century, Sicilian economy was dominated by a strong presence of English merchants and entrepreneurs who had, in fact, imposed their supremacy. The Expedition of the Thousand left a trail of blood and revenge on the Sicilian land. The creation of a national market, together with the protectionist policies in favour of Northern factories, determined the withdrawal of some tax privileges and the crisis of traditional enterprises. Sicily saw its most important industries, such as the textile and silk industries, dying for the lack of economic support and suitable infrastructures.
2011
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