Spesso i media danno notizia di eventi catastrofici (terremoti, alluvioni, frane, ecc.) e, ancora oggi, nonostante la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica abbiano, in parte, cancellato gli effetti di questi rischi, molti paesi subiscono pesantemente le conseguenze di questi fenomeni naturali, in mancanza di un’adeguata politica di prevenzione. L’alluvione di Giampilieri e Scaletta Zanclea (Messina), del 1 ottobre 2009, le frane di San Fratello e Caronia (Messina), il terremoto di Lipari fanno riflettere, ancora una volta, sulla realtà siciliana, che per i suoi fattori geologici di rischio presenta aspetti inquietanti. Una ‘natura’ sconvolta che, quando può, si ribella alle scelte senza criterio dell’uomo, facendo sentire sempre più forte ‘la sua voce’ con pesanti tributi di vite umane. Da sempre, infatti, il rapporto uomo-natura è stato basato su una relazione subordinata del primo verso la seconda, ma l’uomo umanizzando gli spazi ha impresso profonde modifiche all’ambiente, anche inconsapevolmente, attraverso le sue attività, innescando processi di trasformazione non compatibili. Anche il concetto stesso di rischio viene osservato in un’ottica diversa, partendo infatti dall’assunto che rischio significa la probabilità che si verifichi un evento con l’ampia gamma di conseguenze che ne derivano, dalla perdita di vite umane, alla perdita di attività, ecc. In realtà bisogna interrogarsi quando un rischio è naturale; troppo spesso, infatti, si usa l’espressione calamità naturale, ma serve soltanto a celare le responsabilità umane. Il territorio di Messina, oggetto di studio, è una realtà interessata nel tempo da forti movimenti tellurici e da correlati tsunami (vedi 1908), entrati nella memoria storica siciliana ed europea, e da alluvioni e frane anche recenti. L’obiettivo della ricerca si propone di tracciare una sintesi sull’attuale stato dell’arte in termini di prevenzione e di percezione del rischio da parte della popolazione, ritenuti fattori fondamentali e imprescindibili per la sicurezza del territorio vissuto e per la realizzazione di uno sviluppo possibile e sostenibile.

Messina: un'indagine conoscitiva sulla percezione dei rischi territoriali

DI BLASI, Elena
2012-01-01

Abstract

Spesso i media danno notizia di eventi catastrofici (terremoti, alluvioni, frane, ecc.) e, ancora oggi, nonostante la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica abbiano, in parte, cancellato gli effetti di questi rischi, molti paesi subiscono pesantemente le conseguenze di questi fenomeni naturali, in mancanza di un’adeguata politica di prevenzione. L’alluvione di Giampilieri e Scaletta Zanclea (Messina), del 1 ottobre 2009, le frane di San Fratello e Caronia (Messina), il terremoto di Lipari fanno riflettere, ancora una volta, sulla realtà siciliana, che per i suoi fattori geologici di rischio presenta aspetti inquietanti. Una ‘natura’ sconvolta che, quando può, si ribella alle scelte senza criterio dell’uomo, facendo sentire sempre più forte ‘la sua voce’ con pesanti tributi di vite umane. Da sempre, infatti, il rapporto uomo-natura è stato basato su una relazione subordinata del primo verso la seconda, ma l’uomo umanizzando gli spazi ha impresso profonde modifiche all’ambiente, anche inconsapevolmente, attraverso le sue attività, innescando processi di trasformazione non compatibili. Anche il concetto stesso di rischio viene osservato in un’ottica diversa, partendo infatti dall’assunto che rischio significa la probabilità che si verifichi un evento con l’ampia gamma di conseguenze che ne derivano, dalla perdita di vite umane, alla perdita di attività, ecc. In realtà bisogna interrogarsi quando un rischio è naturale; troppo spesso, infatti, si usa l’espressione calamità naturale, ma serve soltanto a celare le responsabilità umane. Il territorio di Messina, oggetto di studio, è una realtà interessata nel tempo da forti movimenti tellurici e da correlati tsunami (vedi 1908), entrati nella memoria storica siciliana ed europea, e da alluvioni e frane anche recenti. L’obiettivo della ricerca si propone di tracciare una sintesi sull’attuale stato dell’arte in termini di prevenzione e di percezione del rischio da parte della popolazione, ritenuti fattori fondamentali e imprescindibili per la sicurezza del territorio vissuto e per la realizzazione di uno sviluppo possibile e sostenibile.
2012
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