La presente pubblicazione costituisce un commento alla riforma dell’art. 275 comma 3 c.p.p. ad opera del decreto-legge 11/2009, che estese il regime cautelare speciale costruito per i reati di mafia ad altri gravi reati (terrorismo, reati sessuali). Ciò condusse all’applicazione a tali forme di criminalità della presunzione di pericolosità generica dei relativi imputati e della presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere. Il commento propone una ricostruzione storica dell’origine e dell’evoluzione dell’istituto. Particolare attenzione è dedicata, alla luce di un0analisi della giurisprudenza costituzionale (ord. 490/1995) e della giurisprudenza di Strasburgo (Pantano/Italia) dei problemi di ordine costituzionale e convenzionale sollevati da tale disposizione. Nello studio si sostiene soprattutto la tesi che l’estensione del regime cautelare speciale pur altre gravi forme delinquenziali presupponga una delicata valutazione dei bilanciamenti tra diritto individuale alla libertà e necessità di una giustizia penale efficace con riguardo alle diverse fattispecie in esame. In particolare si sottopongono a lettura critica i problemi relativi all’ammissibilità di alternative alla soluzione carceraria con riguardo a forme di criminalità organizzata diverse da quella mafiosa.

Commento all’art. 2 d.l. 11/2009

RUGGERI, Stefano
2009-01-01

Abstract

La presente pubblicazione costituisce un commento alla riforma dell’art. 275 comma 3 c.p.p. ad opera del decreto-legge 11/2009, che estese il regime cautelare speciale costruito per i reati di mafia ad altri gravi reati (terrorismo, reati sessuali). Ciò condusse all’applicazione a tali forme di criminalità della presunzione di pericolosità generica dei relativi imputati e della presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere. Il commento propone una ricostruzione storica dell’origine e dell’evoluzione dell’istituto. Particolare attenzione è dedicata, alla luce di un0analisi della giurisprudenza costituzionale (ord. 490/1995) e della giurisprudenza di Strasburgo (Pantano/Italia) dei problemi di ordine costituzionale e convenzionale sollevati da tale disposizione. Nello studio si sostiene soprattutto la tesi che l’estensione del regime cautelare speciale pur altre gravi forme delinquenziali presupponga una delicata valutazione dei bilanciamenti tra diritto individuale alla libertà e necessità di una giustizia penale efficace con riguardo alle diverse fattispecie in esame. In particolare si sottopongono a lettura critica i problemi relativi all’ammissibilità di alternative alla soluzione carceraria con riguardo a forme di criminalità organizzata diverse da quella mafiosa.
2009
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