Scienza e coscienza: due premesse per l'indipendenza del giudice

Il lavoro affronta la questione della crisi delle certezze che caratterizza la scienza in generale e la teoria del diritto in particolare. In questo contesto, il giudice assume sempre più un ruolo decisivo, essendo chiamato a risolvere controversie che si fondano su questioni scientificamente controverse. Di fronte alla complessità delle problematiche poste dai continui sviluppi della scienza, l’incertezza e la contraddittorietà degli strumenti di verifica tecnico-scientifici, nonché la difficoltà di definire controversie che richiedono un elevato livello di specializzazione, potrebbero indurre il giudice a cedere alla tentazione di non giudicare. In questo quadro, il presente scritto rinviene nella corretta combinazione di scienza e coscienza l’unica via d’uscita per il giudice, che gli consenta di assicurare una risposta di giustizia nel caso concreto, evitando, al contempo, di fondare la sua decisione su preferenze individuali non supportate da considerazioni oggettive.