L'azione della Comunità europea si è attuata prevalentamente nel settore agricolo con incentivi finanziari, aiuti di vario genere e protezioni del prezzo dei prodotti agricoli. Ma, con l'emergere del mercato concorrenziale e dei principi della libera iniziativa, questo eccessivo "protezionismo" non ha giovato alla concorrenza perfetta ed, anzi, è stato considerato un disvalore da evitare per l'ordine economico sul presupposto che questo sia in grado di autoregolarsi. In questa ottica, significativo è stato il progressivo affievolirsi del potere di azione dell'ordinamento comunitario nel settore agricolo che, con il sostegno disaccoppiato, ha rinunciato ad una qualsivoglia programmazione della produzione. Tuttavia, il mercato in questa nuova dimensione senza regole ed istituzioni, ha dimostrato di non essere in grado di funzionare ed assicurare efficienza ai rapporti di filiera. Il perfetto incontro tra domanda ed offerta non è stato ancora realizzato, con la conseguenza che il processo di liberalizzazione dei mercati nel settore agricolo deve essere sottoposto ancora una volta a dei correttivi. La Pac post 2013 dovrebbe rivedere la decisione di archiviare le misure di regolamentazione del mercato in quanto la libertà di concorrenza è sovente condizionata da esternalità negative, risolvibili solo attraverso l'intervento del soggetto pubblico, teso a vigilare sul rispetto delle regole e ad evitare l'acquisizione di posizioni di potere.

Regole di concorrenza e tutela dei consumatori

TOMMASINI, Alessandra
2011-01-01

Abstract

L'azione della Comunità europea si è attuata prevalentamente nel settore agricolo con incentivi finanziari, aiuti di vario genere e protezioni del prezzo dei prodotti agricoli. Ma, con l'emergere del mercato concorrenziale e dei principi della libera iniziativa, questo eccessivo "protezionismo" non ha giovato alla concorrenza perfetta ed, anzi, è stato considerato un disvalore da evitare per l'ordine economico sul presupposto che questo sia in grado di autoregolarsi. In questa ottica, significativo è stato il progressivo affievolirsi del potere di azione dell'ordinamento comunitario nel settore agricolo che, con il sostegno disaccoppiato, ha rinunciato ad una qualsivoglia programmazione della produzione. Tuttavia, il mercato in questa nuova dimensione senza regole ed istituzioni, ha dimostrato di non essere in grado di funzionare ed assicurare efficienza ai rapporti di filiera. Il perfetto incontro tra domanda ed offerta non è stato ancora realizzato, con la conseguenza che il processo di liberalizzazione dei mercati nel settore agricolo deve essere sottoposto ancora una volta a dei correttivi. La Pac post 2013 dovrebbe rivedere la decisione di archiviare le misure di regolamentazione del mercato in quanto la libertà di concorrenza è sovente condizionata da esternalità negative, risolvibili solo attraverso l'intervento del soggetto pubblico, teso a vigilare sul rispetto delle regole e ad evitare l'acquisizione di posizioni di potere.
2011
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