Con il “modello-Marchionne” il potere di contrattazione del sindacato sull’organizzazione del lavoro in fabbrica subisce un notevole ridimensionamento, a causa dei profili derogatori determinati al contratto collettivo nazionale di lavoro dei metalmeccanici. Deroghe che sono state lette anche in termini di dumping sociale, eccepite sulla base della considerazione “che il nostro ordinamento intersindacale tradizionale, fondato sulla regola della rigida inderogabilità del contratto collettivo nazionale, non impedisce soltanto il dumping sociale, la concorrenza al ribasso, bensì impedisce anche l’innovazione che fa star tutti meglio” . Il risultato rischia di essere una disarticolazione dell’attuale assetto del sistema di contrattazione collettiva, tra fuoriuscita del settore auto dal CCNL dei metalmeccanici, per un contratto di settore (che significherebbe un contratto solo per l’azienda torinese), e disdetta di Federmeccanica al contratto di lavoro del 2008. Rimane l’esigenza di una riregolazione del nostro sistema di contrattazione collettiva, delle relazioni industriali e del conflitto in grado di tenere in equilibrio i diritti sindacali e del lavoro con le esigenze di competitività delle imprese, per garantire eguaglianza ed efficienza.
Pomigliano e le prospettive delle relazioni industriali
BALLISTRERI, Gandolfo Maurizio
2010-01-01
Abstract
Con il “modello-Marchionne” il potere di contrattazione del sindacato sull’organizzazione del lavoro in fabbrica subisce un notevole ridimensionamento, a causa dei profili derogatori determinati al contratto collettivo nazionale di lavoro dei metalmeccanici. Deroghe che sono state lette anche in termini di dumping sociale, eccepite sulla base della considerazione “che il nostro ordinamento intersindacale tradizionale, fondato sulla regola della rigida inderogabilità del contratto collettivo nazionale, non impedisce soltanto il dumping sociale, la concorrenza al ribasso, bensì impedisce anche l’innovazione che fa star tutti meglio” . Il risultato rischia di essere una disarticolazione dell’attuale assetto del sistema di contrattazione collettiva, tra fuoriuscita del settore auto dal CCNL dei metalmeccanici, per un contratto di settore (che significherebbe un contratto solo per l’azienda torinese), e disdetta di Federmeccanica al contratto di lavoro del 2008. Rimane l’esigenza di una riregolazione del nostro sistema di contrattazione collettiva, delle relazioni industriali e del conflitto in grado di tenere in equilibrio i diritti sindacali e del lavoro con le esigenze di competitività delle imprese, per garantire eguaglianza ed efficienza.Pubblicazioni consigliate
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