La festa del santo patrono in una realtà turistica siciliana nel percorso complesso del Novecento ha teso a perdere la sua funzione di identificazione della comunità per assumere significati condizionati dalla patrimonializzazione a fini commerciali. Tuttavia, in un caso studiato nel corso delle sue mutazioni dagli anni Cinquanta agli anni Duemila si può affermare, al contrario, che la costruzione dell’identità come funzione dominante della festa non solo permane, ma si rafforza attraverso nuovi attori sociali che utilizzano il tradizionale rito per proporre configurazioni non tradizionali e non locali. In questo contesto di complessità e di multi funzionalità la festa mantiene anche la sua funzione di rappresentazione del potere dentro la comunità, compresi gli elementi della apertura al nuovo e di chiusura verso alterità disturbanti che possono mettere in crisi il senso della comunità. Dentro la struttura duale della festa (due santi, due mestieri, due chiese, locali e stranieri) continua a rappresentarsi la struttura sociale con tutte le sue contraddizioni e suoi conflitti economici, politici e sociali. Non a caso la grande festa, che si svolge periodicamente, è il frutto di negoziazioni difficili e contrastate che devono evidenziare l’accordo tra parti disomogenee tra loro, capaci però di trovare ragioni di convivenza integrata.

La costruzione dell'identità, le dinamiche del turismo e il santo patrono

BOLOGNARI, Mario
2012-01-01

Abstract

La festa del santo patrono in una realtà turistica siciliana nel percorso complesso del Novecento ha teso a perdere la sua funzione di identificazione della comunità per assumere significati condizionati dalla patrimonializzazione a fini commerciali. Tuttavia, in un caso studiato nel corso delle sue mutazioni dagli anni Cinquanta agli anni Duemila si può affermare, al contrario, che la costruzione dell’identità come funzione dominante della festa non solo permane, ma si rafforza attraverso nuovi attori sociali che utilizzano il tradizionale rito per proporre configurazioni non tradizionali e non locali. In questo contesto di complessità e di multi funzionalità la festa mantiene anche la sua funzione di rappresentazione del potere dentro la comunità, compresi gli elementi della apertura al nuovo e di chiusura verso alterità disturbanti che possono mettere in crisi il senso della comunità. Dentro la struttura duale della festa (due santi, due mestieri, due chiese, locali e stranieri) continua a rappresentarsi la struttura sociale con tutte le sue contraddizioni e suoi conflitti economici, politici e sociali. Non a caso la grande festa, che si svolge periodicamente, è il frutto di negoziazioni difficili e contrastate che devono evidenziare l’accordo tra parti disomogenee tra loro, capaci però di trovare ragioni di convivenza integrata.
2012
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