Sottoponendo a nuovo esame la relazione tra Costituzione scritta e diritto costituzionale non scritto, lo studio ha modo di sottoporre a critica riconsiderazione alcune tra le più accreditate e diffuse teorie della Costituzione, a partire da quella che vede la legge fondamentale dello Stato idonea a coprire l'intera materia costituzionale ed a darne pertanto l'esaustiva, armonica disciplina. Avverte quindi del rischio cui va incontro la dottrina della Costituzione-“totale”, per il fatto di caricare di eccessive valenze ed aspettative gli enunciati della Carta, non offrendo, a conti fatti, un buon servizio né ai suoi singoli enunciati né alla Carta stessa nel suo insieme e piuttosto prestando un fin troppo generoso avallo alle più vigorose e pressanti regolarità della politica. Si riflette poi sui vessati rapporti intercorrenti tra diritto, politica, morale e si conclude mettendo in rilievo il ruolo svolto dalle consuetudini quale fondamento e tessuto connettivo dell’esperienza giuridica, ruolo ancor più significativo nella presente congiuntura politica, economica, sociale, specie in ragione dell’infittirsi dei vincoli di solidarietà tra gli Stati in seno alla Comunità internazionale e della progressiva avanzata del processo d’integrazione sovranazionale.
Costituzione scritta e diritto costituzionale non scritto
RUGGERI, Antonio
2012-01-01
Abstract
Sottoponendo a nuovo esame la relazione tra Costituzione scritta e diritto costituzionale non scritto, lo studio ha modo di sottoporre a critica riconsiderazione alcune tra le più accreditate e diffuse teorie della Costituzione, a partire da quella che vede la legge fondamentale dello Stato idonea a coprire l'intera materia costituzionale ed a darne pertanto l'esaustiva, armonica disciplina. Avverte quindi del rischio cui va incontro la dottrina della Costituzione-“totale”, per il fatto di caricare di eccessive valenze ed aspettative gli enunciati della Carta, non offrendo, a conti fatti, un buon servizio né ai suoi singoli enunciati né alla Carta stessa nel suo insieme e piuttosto prestando un fin troppo generoso avallo alle più vigorose e pressanti regolarità della politica. Si riflette poi sui vessati rapporti intercorrenti tra diritto, politica, morale e si conclude mettendo in rilievo il ruolo svolto dalle consuetudini quale fondamento e tessuto connettivo dell’esperienza giuridica, ruolo ancor più significativo nella presente congiuntura politica, economica, sociale, specie in ragione dell’infittirsi dei vincoli di solidarietà tra gli Stati in seno alla Comunità internazionale e della progressiva avanzata del processo d’integrazione sovranazionale.Pubblicazioni consigliate
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