Riappare un “déjà vu” nella giurisprudenza: la responsabilità oggettiva del vescovo per gli atti illeciti dei suoi sacerdoti

L'articolo affronta la questione della responsabilità di una Curia diocesana per gli atti illeciti (nel caso, violenza sessuale) commessi dal suo parroco. Lo scritto prende spunto da una recente pronuncia giurisprudenziale italiana che ha ravvisato l'esistenza di un rapporto di preposizione tra la Curia diocesana e il parroco. Il tribunale ha anche stabilito che un parroco che commette un atto illecito (nel caso, violenza sessuale), legato da un nesso di occasionalità necessaria con le funzioni esercitate, agisce nell'ambito di tali funzioni, sicché la Curia diocesana deve ritenersi indirettamente responsabile. L'A. suggerisce un approccio comparativo alle linee guida della giurisprudenza belga e americana in materia di abusi sessuali del clero ed esamina gli aspetti giuridici della questione come risultano regolati dal diritto italiano, ritenendo che si debba pervenire al rigetto della conclusione della imputazione di una responsabilità indiretta in capo alla Curia diocesana.