Il "Mazzini dei Cechi": pensiero e azione di Masaryk per un'Europa delle piccole nazioni

Il saggio intende offrire un esempio di come, in un’epoca – quella a cavallo dei secoli XIX e XX – in cui sempre più vigoroso soffia il vento del nazionalismo (esasperato ora da smanie imperialistiche di onnipotenza, ora da atavici e irrazionali desideri di uscire da un passato nazionale buio o senza particolari glorie da esibire se non quelle della razza e della religione), possa essersi sviluppato nel cuore dell’Europa delle piccole nazioni, in netta contrapposizione con l’arroganza e l’aggressività dei pan-movimenti, un pensiero politico nazionale e democratico dai contenuti altamente etici e sociali, molto vicini a una forma di religiosità laica che in diversi momenti presenta punti di contatto con il mazzinianesimo e con il socialismo (non marxista). Tomáš Garrigue Masaryk elabora, nei primi anni del Novecento, un programma politico nazionale che accoppia obiettivi pratici e valori filosofici universali. Solo in parte però, e in mezzo a inevitabili contraddizioni, queste teorie potranno poi essere tradotte nella concreta edificazione dello Stato cecoslovacco.