C’è come un basso continuo, insistito, ineffabile che percorre Buongiorno, notte (2003) di Marco Bellocchio. La necessità di scandire le fasi convulse del caso Moro e le sue implicazioni sociali e psichiche, nel ricorso pervicace ad un orizzonte rituale che trova, nel corso della pellicola, modalità di articolazione ora di allucinato onirismo ora di riproduzione pedissequa, ma non meno straniante, di una realtà cronachistica.
Trance e incantamento. La "banalità" del rito in Buongiorno, notte
TOMASELLO, Dario
2012-01-01
Abstract
C’è come un basso continuo, insistito, ineffabile che percorre Buongiorno, notte (2003) di Marco Bellocchio. La necessità di scandire le fasi convulse del caso Moro e le sue implicazioni sociali e psichiche, nel ricorso pervicace ad un orizzonte rituale che trova, nel corso della pellicola, modalità di articolazione ora di allucinato onirismo ora di riproduzione pedissequa, ma non meno straniante, di una realtà cronachistica.File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.