In questo studio presentiamo i risultati di una ricerca, svolta tra l’autunno del 2009 e la primavera del 2011 in alcune province delle regioni Veneto, Calabria e Sicilia, con la somministrazione di un questionario a un campione di operai italiani e delle interviste semi-strutturate a delegati sindacali della Cisl. L’indagine ha come oggetto le relazioni e i conflitti tra lavoratori italiani e lavoratori immigrati nel settore edile. La nostra idea di partenza era cercare di comprendere, attraverso una comparazione tra realtà così diverse, il nord-est e il Mezzogiorno, come autoctoni e stranieri si relazionano nei luoghi di lavoro e se i lavoratori veneti, calabresi e siciliani percepiscono i migranti come dei competitori nel mercato del lavoro. Il quadro che emerge dall’analisi dei questionari e delle interviste è caratterizzato dalla compresenza di forme di cooperazione e convivenza pacifica e forme di conflittualità latente o manifesta. Secondo gli operatori sindacali che abbiamo intervistato gli immigrati sarebbero spinti dal bisogno e dalla discriminazione legale di cui sono vittime ad accettare salari particolarmente bassi pur di lavorare e ciò offrirebbe agli imprenditori la possibilità di ottenere una riduzione complessiva delle retribuzioni per il lavoro ottenuto, accrescendo così il loro potere di ricatto sull’insieme dei lavoratori.

Relazioni e conflitti tra italiani e immigrati nel mondo del lavoro. Una ricerca condotta in Veneto, Calabria e Sicilia nel settore edile

VILLARI, SERGIO
2012-01-01

Abstract

In questo studio presentiamo i risultati di una ricerca, svolta tra l’autunno del 2009 e la primavera del 2011 in alcune province delle regioni Veneto, Calabria e Sicilia, con la somministrazione di un questionario a un campione di operai italiani e delle interviste semi-strutturate a delegati sindacali della Cisl. L’indagine ha come oggetto le relazioni e i conflitti tra lavoratori italiani e lavoratori immigrati nel settore edile. La nostra idea di partenza era cercare di comprendere, attraverso una comparazione tra realtà così diverse, il nord-est e il Mezzogiorno, come autoctoni e stranieri si relazionano nei luoghi di lavoro e se i lavoratori veneti, calabresi e siciliani percepiscono i migranti come dei competitori nel mercato del lavoro. Il quadro che emerge dall’analisi dei questionari e delle interviste è caratterizzato dalla compresenza di forme di cooperazione e convivenza pacifica e forme di conflittualità latente o manifesta. Secondo gli operatori sindacali che abbiamo intervistato gli immigrati sarebbero spinti dal bisogno e dalla discriminazione legale di cui sono vittime ad accettare salari particolarmente bassi pur di lavorare e ciò offrirebbe agli imprenditori la possibilità di ottenere una riduzione complessiva delle retribuzioni per il lavoro ottenuto, accrescendo così il loro potere di ricatto sull’insieme dei lavoratori.
2012
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