Un numero molto elevato di sbarchi sulle coste meridionali della Penisola ha determinato un'autentica emergenza umanitaria soprattutto nei confronti dei minori stranieri non accompagnati, a causa della condizione di estremo disagio. Sono stati affrontate una serie di questioni di ordine pratico, legate sia alla protezione dei diritti fondamentali che alla difficoltà di conciliare la dovuta accoglienza con la sicurezza dei territori. Si è evidenziato come, al di là delle proposte de iure condendo, esistano, tuttavia, garanzie già ricavabili dal sistema vigente per quanto concerne la tutela dei bambini. Infatti, anche se la Costituzione non prevede norme specifiche sui diritti dei bambini come l'art. 24 della Carta di Nizza-Strasburgo, gli artt. 30 e 31 Cost. assegnano un , ,ruolo fondamentale alla famiglia e alle politiche sociali, privilegiando la tutela dei minori, anche se privi di genitori, come i minori stranieri non accompagnati. In Italia sino a oggi, invece, la tutela dei minori stranieri non accompagnati è un tema cruciale poiché continua ad essere sottovalutato, se non del tutto ignorato, dalle istituzioni pubbliche, le quali finiscono con l’adottare misure e provvedimenti soltanto quando sono costrette a farlo dal presentarsi di condizioni di estrema urgenza. Sono state primariamente analizzate l'articolazione delle competenze dello Stato e delle Regioni in materia di politiche promozionali in favore dei minori stranieri non accompagnati, considerando quanto l'erogazione dei servizi pubblici degli Enti locali e i meccanismi di assistenza siano fondamentali e complementari alle prestazioni dello Stato unitamente alla capacità delle associazioni di operare in tale ambito, fornendo indicazioni essenziali per il percorso futuro di tali minori.Se, infatti, compete allo Stato assicurare l’uguaglianza di tutti nelle libertà fondamentali, le Regioni, in sinergia con le istituzioni locali, possono contribuire alla valorizzazione e alla tutela della dignità dei soggetti deboli e, in particolare, dei minori stranieri non accompagnati,in modo da eliminare le diseguaglianze e l’emarginazione sociale (come testimoniato dalla ricca giurisprudenza costituzionale in materia di immigrazione e tutela dei minori stranieri). In una prospettiva de iure condendo, si può sostenere, infine, che la tutela dei diritti fondamentali dovrebbe prevalere sulla separazione di competenze rigidamente intesa secondo lo spirito della Costituzione. Il contesto sociale in cui viviamo impone una organica revisione legislativa al fine di superare un ormai angusto orizzonte relativo ai settori di competenza dello Stato ma anche dell’Unione europea alla luce della stessa giurisprudenza di Strasburgo.

I minori senza famiglia davanti ai giudici

QUATTROCCHI, Maria Letteria
2013-01-01

Abstract

Un numero molto elevato di sbarchi sulle coste meridionali della Penisola ha determinato un'autentica emergenza umanitaria soprattutto nei confronti dei minori stranieri non accompagnati, a causa della condizione di estremo disagio. Sono stati affrontate una serie di questioni di ordine pratico, legate sia alla protezione dei diritti fondamentali che alla difficoltà di conciliare la dovuta accoglienza con la sicurezza dei territori. Si è evidenziato come, al di là delle proposte de iure condendo, esistano, tuttavia, garanzie già ricavabili dal sistema vigente per quanto concerne la tutela dei bambini. Infatti, anche se la Costituzione non prevede norme specifiche sui diritti dei bambini come l'art. 24 della Carta di Nizza-Strasburgo, gli artt. 30 e 31 Cost. assegnano un , ,ruolo fondamentale alla famiglia e alle politiche sociali, privilegiando la tutela dei minori, anche se privi di genitori, come i minori stranieri non accompagnati. In Italia sino a oggi, invece, la tutela dei minori stranieri non accompagnati è un tema cruciale poiché continua ad essere sottovalutato, se non del tutto ignorato, dalle istituzioni pubbliche, le quali finiscono con l’adottare misure e provvedimenti soltanto quando sono costrette a farlo dal presentarsi di condizioni di estrema urgenza. Sono state primariamente analizzate l'articolazione delle competenze dello Stato e delle Regioni in materia di politiche promozionali in favore dei minori stranieri non accompagnati, considerando quanto l'erogazione dei servizi pubblici degli Enti locali e i meccanismi di assistenza siano fondamentali e complementari alle prestazioni dello Stato unitamente alla capacità delle associazioni di operare in tale ambito, fornendo indicazioni essenziali per il percorso futuro di tali minori.Se, infatti, compete allo Stato assicurare l’uguaglianza di tutti nelle libertà fondamentali, le Regioni, in sinergia con le istituzioni locali, possono contribuire alla valorizzazione e alla tutela della dignità dei soggetti deboli e, in particolare, dei minori stranieri non accompagnati,in modo da eliminare le diseguaglianze e l’emarginazione sociale (come testimoniato dalla ricca giurisprudenza costituzionale in materia di immigrazione e tutela dei minori stranieri). In una prospettiva de iure condendo, si può sostenere, infine, che la tutela dei diritti fondamentali dovrebbe prevalere sulla separazione di competenze rigidamente intesa secondo lo spirito della Costituzione. Il contesto sociale in cui viviamo impone una organica revisione legislativa al fine di superare un ormai angusto orizzonte relativo ai settori di competenza dello Stato ma anche dell’Unione europea alla luce della stessa giurisprudenza di Strasburgo.
2013
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