Il saggio analizza in chiave critica i contenuti del reg. UE n. 1024/2013, che ha istituito il Meccanismo Unico di Vigilanza nel contesto della c.d. Unione bancaria europea. In particolare, dopo avere illustrato il fondamento e gli elementi costitutivi dell’Unione bancaria, si rivolge l'attenzione alle innovative competenze di vigilanza della BCE e alle relative responsabilità, nonché ai rapporti tra quest’ultima e gli enti preposti alla supervisione finanziaria in ambito sia europeo che nazionale (ESRB, EBA e autorità domestiche). Vengono quindi evidenziate le principali criticità del MUV (definizione e ambito della supervisione prudenziale; possibili sovrapposizioni tra attività di vigilanza e di risoluzione delle crisi; problematica suddivisione delle responsabilità tra BCE e autorità nazionali; incerta ripartizione dei poteri sanzionatori, ecc.), cercando di proporre le più appropriate soluzioni sul piano normativo. Si conclude auspicando che le istituzioni europee e le autorità nazionali effettuino ogni sforzo possibile per portare a compimento gli ambiziosi obiettivi programmati, tenuto conto della loro cruciale importanza per la stabilità e lo sviluppo dell’intera area europea.
Il Regolamento UE n. 1024/2013 sul meccanismo unico di vigilanza e l'unione bancaria europea. Prime riflessioni.
CIRAOLO, Francesco
2014-01-01
Abstract
Il saggio analizza in chiave critica i contenuti del reg. UE n. 1024/2013, che ha istituito il Meccanismo Unico di Vigilanza nel contesto della c.d. Unione bancaria europea. In particolare, dopo avere illustrato il fondamento e gli elementi costitutivi dell’Unione bancaria, si rivolge l'attenzione alle innovative competenze di vigilanza della BCE e alle relative responsabilità, nonché ai rapporti tra quest’ultima e gli enti preposti alla supervisione finanziaria in ambito sia europeo che nazionale (ESRB, EBA e autorità domestiche). Vengono quindi evidenziate le principali criticità del MUV (definizione e ambito della supervisione prudenziale; possibili sovrapposizioni tra attività di vigilanza e di risoluzione delle crisi; problematica suddivisione delle responsabilità tra BCE e autorità nazionali; incerta ripartizione dei poteri sanzionatori, ecc.), cercando di proporre le più appropriate soluzioni sul piano normativo. Si conclude auspicando che le istituzioni europee e le autorità nazionali effettuino ogni sforzo possibile per portare a compimento gli ambiziosi obiettivi programmati, tenuto conto della loro cruciale importanza per la stabilità e lo sviluppo dell’intera area europea.Pubblicazioni consigliate
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