La Suprema Corte adotta un cauto approccio casistico per una possibile definizione di colpa “non lieve” del sanitario. Ad un più attento esame della sentenza, tuttavia, affiorano non pochi dubbi ermeneutici, il più corposo dei quali riguarda l’attinenza della vicenda qui riportata al perimetro dell’art. 3 l. 189/2012: il rinvio immotivato di un intervento d’urgenza, già qualificato in primo grado come negligente, non trova alcun avallo nei protocolli terapeutici, ponendosi piuttosto in patente contrasto con elementari “buone pratiche” ospedaliere. L’art. 3 della legge Balduzzi postula invece un comportamento lievemente – o gravemente – imperito, che trovi pur sempre nelle linee guida un (tormentoso) parametro di valutazione. Gli interrogativi sulla portata applicativa dell’art. 3, comma 1, l. 189/2012 restano dunque ancora intatti.
La Cassazione identifica un'ipotesi di colpa 'non lieve' del medico: è vera imperizia?
RISICATO, Lucia
2014-01-01
Abstract
La Suprema Corte adotta un cauto approccio casistico per una possibile definizione di colpa “non lieve” del sanitario. Ad un più attento esame della sentenza, tuttavia, affiorano non pochi dubbi ermeneutici, il più corposo dei quali riguarda l’attinenza della vicenda qui riportata al perimetro dell’art. 3 l. 189/2012: il rinvio immotivato di un intervento d’urgenza, già qualificato in primo grado come negligente, non trova alcun avallo nei protocolli terapeutici, ponendosi piuttosto in patente contrasto con elementari “buone pratiche” ospedaliere. L’art. 3 della legge Balduzzi postula invece un comportamento lievemente – o gravemente – imperito, che trovi pur sempre nelle linee guida un (tormentoso) parametro di valutazione. Gli interrogativi sulla portata applicativa dell’art. 3, comma 1, l. 189/2012 restano dunque ancora intatti.Pubblicazioni consigliate
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