Le persone con sindrome di Rett, che presentano disabilità fisiche, sensoriali e mentali possono trarre grande vantaggio dall'uso di tecnologie informatiche avanzate. Da questo punto di vista l’utilizzo della Realtà Virtuale e delle rappresentazioni tridimensionali immersive e semi-immersive possono risultare di deciso interesse nella realizzazione di strumenti che consentano la riabilitazione delle funzioni mnestiche nella sindrome di Rett. L’utilizzo di rappresentazioni tridimensionali aggiunge motivazione e stimola l’attenzione, consentendo a persone con disturbi nella capacità di concentrazione di rimanere più a lungo su un soggetto (Iso-Markkue Liesel, 1999). Alcuni studi hanno indagato il ruolo attivo dell’esplorazione di immagini tridimensionali e l’influenza sulle abilità mnestiche; in particolare nello studio di Liu e coll. (2010) è stato indagato il ruolo dell’esplorazione attiva di volti tridimensionali sui processi di riconoscimento dei volti. Il campione di soggetti era stato suddiviso in due gruppi: un primo gruppo doveva effettuare, durante la fase di training l’esplorazione attiva (mediante il mouse o joystick) di volti presentati in sequenza; mentre invece un secondo gruppo era sottoposto ad una condizione passiva, in cui i partecipanti dovevano solo visualizzare la sequenza dei volti. I risultati hanno evidenziato che l’esplorazione attiva degli stimoli determinava un riconoscimento più efficace rispetto alla condizione passiva. Lo studio ha fornito una prima prova che l'esplorazione attiva degli stimoli facciali 3D possa influenzare un più efficace riconoscimento dei volti.

L’influenza di stimoli tridimensionali e multimediali negli indici mnestici

FABIO, Rosa Angela;MICHELIN, Antonino;
2014-01-01

Abstract

Le persone con sindrome di Rett, che presentano disabilità fisiche, sensoriali e mentali possono trarre grande vantaggio dall'uso di tecnologie informatiche avanzate. Da questo punto di vista l’utilizzo della Realtà Virtuale e delle rappresentazioni tridimensionali immersive e semi-immersive possono risultare di deciso interesse nella realizzazione di strumenti che consentano la riabilitazione delle funzioni mnestiche nella sindrome di Rett. L’utilizzo di rappresentazioni tridimensionali aggiunge motivazione e stimola l’attenzione, consentendo a persone con disturbi nella capacità di concentrazione di rimanere più a lungo su un soggetto (Iso-Markkue Liesel, 1999). Alcuni studi hanno indagato il ruolo attivo dell’esplorazione di immagini tridimensionali e l’influenza sulle abilità mnestiche; in particolare nello studio di Liu e coll. (2010) è stato indagato il ruolo dell’esplorazione attiva di volti tridimensionali sui processi di riconoscimento dei volti. Il campione di soggetti era stato suddiviso in due gruppi: un primo gruppo doveva effettuare, durante la fase di training l’esplorazione attiva (mediante il mouse o joystick) di volti presentati in sequenza; mentre invece un secondo gruppo era sottoposto ad una condizione passiva, in cui i partecipanti dovevano solo visualizzare la sequenza dei volti. I risultati hanno evidenziato che l’esplorazione attiva degli stimoli determinava un riconoscimento più efficace rispetto alla condizione passiva. Lo studio ha fornito una prima prova che l'esplorazione attiva degli stimoli facciali 3D possa influenzare un più efficace riconoscimento dei volti.
2014
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