Nel presente lavoro si analizza il celebre passo polibiano in cui è descritto il dialogo tra Scipione Emiliano e lo storico megapolitano dinanzi a Cartagine in fiamme. L’episodio è riportato con significative differenze oltre che da un excerptore di Polibio, anche da Diodoro e da Appiano e solo in questi ultimi due autori si fa menzione delle lacrime che, copiose, avrebbero solcato il volto del condottiero romano, che avrebbe declamato alcuni celebri versi dell’Iliade, rievocando la distruzione di Troia e presagendo un analogo destino anche per Roma. Le vistose difformità nella tradizione dell’episodio potrebbero, secondo l’A., essere state determinate da una differente tradizione che, solo in via ipotetica si potrebbe far risalire a Fannio, anch’egli presente alla distruzione di Cartagine. Nondimeno, anche nella storiografia pragmatica polibiana il pianto, l’esternazione dei sentimenti si inquadrano nell’obiettivo della διόρθωσις dei lettori attraverso la conoscenza delle vicende umane e l’acquisizione di esperienze a cui non può essere scissa la consapevolezza delle imprevedibili μεταβολαί della τύχη che non devono trovare impreparato l’uomo politico.

Il pianto di Scipione Emiliano

CALIRI, Elena
2013-01-01

Abstract

Nel presente lavoro si analizza il celebre passo polibiano in cui è descritto il dialogo tra Scipione Emiliano e lo storico megapolitano dinanzi a Cartagine in fiamme. L’episodio è riportato con significative differenze oltre che da un excerptore di Polibio, anche da Diodoro e da Appiano e solo in questi ultimi due autori si fa menzione delle lacrime che, copiose, avrebbero solcato il volto del condottiero romano, che avrebbe declamato alcuni celebri versi dell’Iliade, rievocando la distruzione di Troia e presagendo un analogo destino anche per Roma. Le vistose difformità nella tradizione dell’episodio potrebbero, secondo l’A., essere state determinate da una differente tradizione che, solo in via ipotetica si potrebbe far risalire a Fannio, anch’egli presente alla distruzione di Cartagine. Nondimeno, anche nella storiografia pragmatica polibiana il pianto, l’esternazione dei sentimenti si inquadrano nell’obiettivo della διόρθωσις dei lettori attraverso la conoscenza delle vicende umane e l’acquisizione di esperienze a cui non può essere scissa la consapevolezza delle imprevedibili μεταβολαί della τύχη che non devono trovare impreparato l’uomo politico.
2013
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