L’Autore, dopo aver inquadrato in via generale il problema dell’efficacia politica delle sentenze della Corte costituzionale, si sofferma sulle pronunzie rese in sede di conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato esaminandone le conseguenze politiche dirette e distinguendo, a tal fine, tra la produzione di effetti politici diretti “eventuali” e “necessari”, anche attraverso un puntuale esame della giurisprudenza costituzionale più significativa in materia. Inoltre, l’Autore esamina il peculiare giudizio reso dalla Corte in ordine all’ammissibilità del conflitto, nonché la controversa efficacia erga omnes e non solo inter partes delle sentenze emesse in questa sede dalla Consulta. Ne consegue una riflessione sull’impatto politico delle sentenze rese dalla Corte in sede di conflitto interorganico che appare più evidente e pervasivo in questo campo di esperienze costituzionali che in altre non solo in ragione della natura dell’atto sottoposto a giudizio, ma soprattutto perché la pronunzia è idonea ad incidere, plasmandola, sulla forma di governo e, attraverso quest’ultima, sulla forma di Stato.
Le conseguenze politiche delle decisioni della Corte costituzionale nei conflitti tra i poteri dello Stato
SAITTA, Antonio
2014-01-01
Abstract
L’Autore, dopo aver inquadrato in via generale il problema dell’efficacia politica delle sentenze della Corte costituzionale, si sofferma sulle pronunzie rese in sede di conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato esaminandone le conseguenze politiche dirette e distinguendo, a tal fine, tra la produzione di effetti politici diretti “eventuali” e “necessari”, anche attraverso un puntuale esame della giurisprudenza costituzionale più significativa in materia. Inoltre, l’Autore esamina il peculiare giudizio reso dalla Corte in ordine all’ammissibilità del conflitto, nonché la controversa efficacia erga omnes e non solo inter partes delle sentenze emesse in questa sede dalla Consulta. Ne consegue una riflessione sull’impatto politico delle sentenze rese dalla Corte in sede di conflitto interorganico che appare più evidente e pervasivo in questo campo di esperienze costituzionali che in altre non solo in ragione della natura dell’atto sottoposto a giudizio, ma soprattutto perché la pronunzia è idonea ad incidere, plasmandola, sulla forma di governo e, attraverso quest’ultima, sulla forma di Stato.Pubblicazioni consigliate
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