Obiettivo. Scopo del presente lavoro è stato accertare, alla luce dell’ esperienza maturata durante una epidemia di rosolia verificatasi nel 2008 in Messina, lo stato di attuazione del “Piano Nazionale per l’Eliminazione del Morbillo e della Rosolia congenita” nella nostra realtà. Metodi. Sono state studiate 1186 gravide ricoverate nella UOC di Ostetricia e Ginecologia durante il 2008 ed i loro nati. Durante la gravidanza erano state considerate sospette tutte le donne con esantema generalizzato ad esordio acuto e quelle in cui erano state riscontrate IgM specifiche anti rosolia anche in assenza di segni clinici. Le sospette avevano eseguito i tests di conferma diagnostica (IgM, IgG, IgG avidity). Nei loro nati la diagnosi di rosolia congenita era posta alla nascita con indagini sierologiche (IgM, IgG, PCR RNA) e ricerca di antigeni virali (RT PCR RNA) e confermata con follow up sierologico e strumentale effettuato sino all’età di 2 anni. Risultati. Delle 1186 madri il 34% era siero negativo o con stato immunitario sconosciuto. 4/1186 madri, le quali non erano state vaccinate, né avevano eseguito screening preconcezionale, avevano contratto in gravidanza rosolia accertata. Dei 4 nati dalle madri infette 2 sono risultati infetti. Questi, sino a due anni di vita, non hanno presentato deficit sensoriali. Conclusioni. Questi dati dimostrano che nella nostra realtà il Piano di eliminazione della rosolia è ancora ampiamente disatteso e suggeriscono la necessità che tutti i responsabili della salute pubblica impegnati si adoperino a diffondere lo screening preconcezionale ed implementare la vaccinazione universale e quella selettiva alle donne in età feconda.
Impatto del piano di vaccinazione sulla eliminazione della rosolia congenita: nostra esperienza
MARSEGLIA, LUCIA MARINA;LO MONACO, Iorio;BARBERI, Ignazio;MAMI', Carmelo
2013-01-01
Abstract
Obiettivo. Scopo del presente lavoro è stato accertare, alla luce dell’ esperienza maturata durante una epidemia di rosolia verificatasi nel 2008 in Messina, lo stato di attuazione del “Piano Nazionale per l’Eliminazione del Morbillo e della Rosolia congenita” nella nostra realtà. Metodi. Sono state studiate 1186 gravide ricoverate nella UOC di Ostetricia e Ginecologia durante il 2008 ed i loro nati. Durante la gravidanza erano state considerate sospette tutte le donne con esantema generalizzato ad esordio acuto e quelle in cui erano state riscontrate IgM specifiche anti rosolia anche in assenza di segni clinici. Le sospette avevano eseguito i tests di conferma diagnostica (IgM, IgG, IgG avidity). Nei loro nati la diagnosi di rosolia congenita era posta alla nascita con indagini sierologiche (IgM, IgG, PCR RNA) e ricerca di antigeni virali (RT PCR RNA) e confermata con follow up sierologico e strumentale effettuato sino all’età di 2 anni. Risultati. Delle 1186 madri il 34% era siero negativo o con stato immunitario sconosciuto. 4/1186 madri, le quali non erano state vaccinate, né avevano eseguito screening preconcezionale, avevano contratto in gravidanza rosolia accertata. Dei 4 nati dalle madri infette 2 sono risultati infetti. Questi, sino a due anni di vita, non hanno presentato deficit sensoriali. Conclusioni. Questi dati dimostrano che nella nostra realtà il Piano di eliminazione della rosolia è ancora ampiamente disatteso e suggeriscono la necessità che tutti i responsabili della salute pubblica impegnati si adoperino a diffondere lo screening preconcezionale ed implementare la vaccinazione universale e quella selettiva alle donne in età feconda.Pubblicazioni consigliate
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