Il lavoro prende spunto dal’entrata in vigore della legge 6 novembre 2012, n. 190 (“Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”), al fine di inquadrare, nel complesso ed a tratti disorganico tessuto normativo elaborato al fine di rafforzare la reazione al fenomeno atecnicamente definitivo di “corruzione” nel settore pubblico, quale sia, anche in chiave evolutiva, il ruolo che la Corte dei conti assume nel più ampio meccanismo teso al recupero della legalità ed alla moralizzazione della P.A. partendo dalla dimensione organizzativa. Di qui si è verificato, partendo dalle norme che la suddetta novella dedica appunto alla Corte dei conti, sia l’ampiezza della giurisdizione contabile sia l’estensibilità della medesima proprio al fine di agevolare l’intento “rieducativo”. E si sono scoperti interessanti possibili collegamenti tra la ratio legis della normativa anticorruzione ed, appunto, la funzione educativa che il giudizio di responsabilità ha sempre svolto sin dalle sue risalenti origini normative. Il suddetto nesso tematico fornisce, conseguenzialmente, l’occasione per sottonotare, da diversi angoli visuali e con riferimento a diverse aree tematiche, rispetto all’apparente occasionalità del richiamo normativo, la centralità e la sistematicità del ruolo che la Corte dei Conti è chiamata ed auspicabilmente in maniera sempre più intensa sarà chiamata a svolgere nella lotta alla corruzione.

Spunti di riflessione sui presupposti e sui limiti della giurisdizione contabile come strumento di contrasto alla corruzione

SICILIANO, Francesco
2014-01-01

Abstract

Il lavoro prende spunto dal’entrata in vigore della legge 6 novembre 2012, n. 190 (“Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”), al fine di inquadrare, nel complesso ed a tratti disorganico tessuto normativo elaborato al fine di rafforzare la reazione al fenomeno atecnicamente definitivo di “corruzione” nel settore pubblico, quale sia, anche in chiave evolutiva, il ruolo che la Corte dei conti assume nel più ampio meccanismo teso al recupero della legalità ed alla moralizzazione della P.A. partendo dalla dimensione organizzativa. Di qui si è verificato, partendo dalle norme che la suddetta novella dedica appunto alla Corte dei conti, sia l’ampiezza della giurisdizione contabile sia l’estensibilità della medesima proprio al fine di agevolare l’intento “rieducativo”. E si sono scoperti interessanti possibili collegamenti tra la ratio legis della normativa anticorruzione ed, appunto, la funzione educativa che il giudizio di responsabilità ha sempre svolto sin dalle sue risalenti origini normative. Il suddetto nesso tematico fornisce, conseguenzialmente, l’occasione per sottonotare, da diversi angoli visuali e con riferimento a diverse aree tematiche, rispetto all’apparente occasionalità del richiamo normativo, la centralità e la sistematicità del ruolo che la Corte dei Conti è chiamata ed auspicabilmente in maniera sempre più intensa sarà chiamata a svolgere nella lotta alla corruzione.
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