Il lavoro illustra una ricerca effettuata su due vasche per la salagione del pesce, rinvenute nell'area urbana dell'antica Cerillae, sulla costa tirrenica della Provincia di Cosenza (regio III, Lucania et Bruttii). L'impianto, rinvenuto ingombro di materiale di scarico, sembra datarsi nella sua fase di abbandono alla prima metà del IV sec. d.C. ma sembrerebbe essere in funzione tra I e III sec. d.C. Il contesto, pubblicato nella sua interezza anche relativamente ai materiali, ha offerto l'occasione di fare il punto sugli impianti per la salagione del pesce in Magna Grecia e Sicilia. Tali impianti sono ubicabili nel Siracusano, nell'area nord-occidentale siciliana, di origine punica, lungo la costa tirrenica messinese e soprattutto lungo quella tirrenica calabrese, coincidendo con la presenza e distribuzione delle anfore Dressel 21/22, probabilmente deputate al trasporto delle preziose salagioni di pesce. A tal proposito è stato effettuato il riesame dei contesti, molto vicini a Cerillae, di Capo La Secca e dell'isolotto di S. Ianni di Maratea, da cui provengono numerosi esemplari di Dressel 21/22. Un'attenta indagine sui bolli POST CURT rinvenuti su anfore Dressel 2/4 e Dressel 21/22, ma anche su laterizi nell'area del Golfo di Policastro, ha permesso di ipotizzare che le fabbriche per la salagione individuate a Maratea fossero di proprietà di un certo Postumus Curtius, forse uno dei tresviri coloniae deducendae della vicina Blanda, la cui prosopographia offre importanti elementi per determinarne le fortune economiche.
Un impianto per la salagione del pesce di età imperiale a Cerillae (Diamante, Cosenza), lungo la costa tirrenica cosentina,
MOLLO, FABRIZIO
2013-01-01
Abstract
Il lavoro illustra una ricerca effettuata su due vasche per la salagione del pesce, rinvenute nell'area urbana dell'antica Cerillae, sulla costa tirrenica della Provincia di Cosenza (regio III, Lucania et Bruttii). L'impianto, rinvenuto ingombro di materiale di scarico, sembra datarsi nella sua fase di abbandono alla prima metà del IV sec. d.C. ma sembrerebbe essere in funzione tra I e III sec. d.C. Il contesto, pubblicato nella sua interezza anche relativamente ai materiali, ha offerto l'occasione di fare il punto sugli impianti per la salagione del pesce in Magna Grecia e Sicilia. Tali impianti sono ubicabili nel Siracusano, nell'area nord-occidentale siciliana, di origine punica, lungo la costa tirrenica messinese e soprattutto lungo quella tirrenica calabrese, coincidendo con la presenza e distribuzione delle anfore Dressel 21/22, probabilmente deputate al trasporto delle preziose salagioni di pesce. A tal proposito è stato effettuato il riesame dei contesti, molto vicini a Cerillae, di Capo La Secca e dell'isolotto di S. Ianni di Maratea, da cui provengono numerosi esemplari di Dressel 21/22. Un'attenta indagine sui bolli POST CURT rinvenuti su anfore Dressel 2/4 e Dressel 21/22, ma anche su laterizi nell'area del Golfo di Policastro, ha permesso di ipotizzare che le fabbriche per la salagione individuate a Maratea fossero di proprietà di un certo Postumus Curtius, forse uno dei tresviri coloniae deducendae della vicina Blanda, la cui prosopographia offre importanti elementi per determinarne le fortune economiche.Pubblicazioni consigliate
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