Il lavoro ha lo scopo di ricostruire lo stato dell'arte in tema di attuazione del principio del contraddittorio, con riguardo al procedimento tributario. E', infatti, evidente il perdurare di una incertezza sulla reale dimensione da attribuire a quest'ultimo, in svariati ambiti, tant'è che con l'ordinanza n. 527 del 14 gennaio 2015, la Sezione Sesta della Corte di Cassazione ha deciso di rimettere alle Sezioni Unite la valutazione relativa all'operatività o meno di un contraddittorio preventivo, in sede di accertamenti cosiddetti a tavolino. L'autrice, pertanto, ricostruisce il dibattito in numerosi ambiti di rilievo. Si prendono le mosse dalla sentenza 18 settembre 2014, n. 19667, delle Sezioni Unite, in cui sono stati fissati alcuni importanti punti sul tema. Si passa, poi, a riscontrare la posizione, rispetto al principio, in ambito comunitario, attraverso l'esame della pronuncia della Corte di Giustizia 3 luglio 2014, in cause riunite C-129/13 e C-130/13, Kamino International Logistics BV e Datema Hellmann Wortdwide Logistics BV, alla quale le Sezioni Unite si sono evidentemente ispirate. Si affrontano, inoltre, alcune vicende rilevanti e molto dibattute dalla dottrina e dalla giurisprudenza. In primo luogo si dedica attenzione alla questione relativa al rispetto dello spatium deliberandi decorrente dalla notifica del pvc. Ci si sofferma, poi, sulla tematica del confronto tra Uffici e contribuente in caso di utilizzo - da parte dei primi - dei cosiddetti accertamenti standardizzati, cioè di tutti quegli strumenti basati su ricostruzioni statistiche e valutazioni riconducibili alla media utilizzati dall'Amministrazione Finanziaria nell'esercizio della propria attività procedimentale. Ed, ancora, si affronta la questione riguardante l'accertamento antielusivo, per concludere con l'accertamento cosiddetto formale, cioè riconducibile agli artt. 36 bis e ter. L'Autrice conclude il lavoro formulando alcune osservazioni personali sulle prospettive delineabili e sulle soluzioni attuabili relativamente alla concreta operatività, nel nostro ordinamento, del principio del contraddittorio, anche alla luce dell'attenzione dedicatavi dal legislatore tributario nella delega in tema di riforma fiscale.

Considerazioni in tema di principio del contraddittorio, alla luce della più recente giurisprudenza

ACCORDINO, Patrizia
2015-01-01

Abstract

Il lavoro ha lo scopo di ricostruire lo stato dell'arte in tema di attuazione del principio del contraddittorio, con riguardo al procedimento tributario. E', infatti, evidente il perdurare di una incertezza sulla reale dimensione da attribuire a quest'ultimo, in svariati ambiti, tant'è che con l'ordinanza n. 527 del 14 gennaio 2015, la Sezione Sesta della Corte di Cassazione ha deciso di rimettere alle Sezioni Unite la valutazione relativa all'operatività o meno di un contraddittorio preventivo, in sede di accertamenti cosiddetti a tavolino. L'autrice, pertanto, ricostruisce il dibattito in numerosi ambiti di rilievo. Si prendono le mosse dalla sentenza 18 settembre 2014, n. 19667, delle Sezioni Unite, in cui sono stati fissati alcuni importanti punti sul tema. Si passa, poi, a riscontrare la posizione, rispetto al principio, in ambito comunitario, attraverso l'esame della pronuncia della Corte di Giustizia 3 luglio 2014, in cause riunite C-129/13 e C-130/13, Kamino International Logistics BV e Datema Hellmann Wortdwide Logistics BV, alla quale le Sezioni Unite si sono evidentemente ispirate. Si affrontano, inoltre, alcune vicende rilevanti e molto dibattute dalla dottrina e dalla giurisprudenza. In primo luogo si dedica attenzione alla questione relativa al rispetto dello spatium deliberandi decorrente dalla notifica del pvc. Ci si sofferma, poi, sulla tematica del confronto tra Uffici e contribuente in caso di utilizzo - da parte dei primi - dei cosiddetti accertamenti standardizzati, cioè di tutti quegli strumenti basati su ricostruzioni statistiche e valutazioni riconducibili alla media utilizzati dall'Amministrazione Finanziaria nell'esercizio della propria attività procedimentale. Ed, ancora, si affronta la questione riguardante l'accertamento antielusivo, per concludere con l'accertamento cosiddetto formale, cioè riconducibile agli artt. 36 bis e ter. L'Autrice conclude il lavoro formulando alcune osservazioni personali sulle prospettive delineabili e sulle soluzioni attuabili relativamente alla concreta operatività, nel nostro ordinamento, del principio del contraddittorio, anche alla luce dell'attenzione dedicatavi dal legislatore tributario nella delega in tema di riforma fiscale.
2015
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