L’identità è l’espressione di una “verità” attinente alla persona, e cioè il fatto, obiettivamente non controvertibile, che ogni soggetto è simile, ma non uguale agli altri. Il diritto conosce questa “verità”, sia come qualità del soggetto, sia come esigenza di affermare tale sua qualità nella vita di relazione. L’identità in quanto espressione di una “verità” soggettiva, costituisce il contenuto di un diritto personale: è il diritto che ha ciascuna persona di essere se stessa, cioè di distinguersi e di essere distinta; non importa quali siano in concreto le specifiche qualità della persona, come e perché sia diversa dalle altre. Basta che si tratti di una persona e il diritto all’identità sussiste, dato che tutte le persone hanno una propria specifica individualità e l’interesse di affermarla. L’identità personale si sostanzia, perciò, nel diritto ad essere se stessi e la sua tutela mira a garantire la reale rappresentazione della personalità dell’individuo e dei comportamenti in cui si manifesta nel contesto sociale. Strettamente connessa all’identità personale è la c.d. “identità digitale”, ovvero l’identità informatica, l’identità impiegata nelle attività informatiche ed, in particolare, nelle numerose applicazioni di internet. L’avvento dell’era digitale ha ridefinito il concetto di spazio e tempo e, di riflesso, ha sfiorato anche l’essenza stessa dell’individuo e cioè la sua identità. Nonostante priva di specifici riferimenti normativi, la nozione di “identità digitale” viene declinata in due modi distinti. In una prima accezione l’espressione è adoperata come sinonimo di identità “in rete” o virtuale; un secondo significato, più ristretto, è utilizzato dagli esperti di informatica e dai cultori del diritto dell’informatica e indica “l’insieme delle informazioni e delle risorse concesse da un sistema informatico ad un utilizzatore del suddetto”; informazioni che sono protette da un sistema di autenticazione che può essere effettuata tramite parola chiave (password), caratteristiche biologiche (iride, impronta digitale o vocale, riconoscimento del volto) o attraverso un determinato oggetto (tessera magnetica, smart card). L'identità digitale è, quindi, formata dall'insieme di due fattori: da una parte l'identificazione dell'esistenza del soggetto fisico; dall'altra, l'attribuzione a tale soggetto fisico di un insieme di codici elettronici tali che, una volta introdotti in uno o più calcolatori, singoli o in rete, la persona possa essere identificata, collegando i codici alla sua identità.

IL DIRITTO ALL'IDENTITA' PERSONALE E L'IDENTITA' "DIGITALE"

COCUCCIO, MARIAFRANCESCA
2016-01-01

Abstract

L’identità è l’espressione di una “verità” attinente alla persona, e cioè il fatto, obiettivamente non controvertibile, che ogni soggetto è simile, ma non uguale agli altri. Il diritto conosce questa “verità”, sia come qualità del soggetto, sia come esigenza di affermare tale sua qualità nella vita di relazione. L’identità in quanto espressione di una “verità” soggettiva, costituisce il contenuto di un diritto personale: è il diritto che ha ciascuna persona di essere se stessa, cioè di distinguersi e di essere distinta; non importa quali siano in concreto le specifiche qualità della persona, come e perché sia diversa dalle altre. Basta che si tratti di una persona e il diritto all’identità sussiste, dato che tutte le persone hanno una propria specifica individualità e l’interesse di affermarla. L’identità personale si sostanzia, perciò, nel diritto ad essere se stessi e la sua tutela mira a garantire la reale rappresentazione della personalità dell’individuo e dei comportamenti in cui si manifesta nel contesto sociale. Strettamente connessa all’identità personale è la c.d. “identità digitale”, ovvero l’identità informatica, l’identità impiegata nelle attività informatiche ed, in particolare, nelle numerose applicazioni di internet. L’avvento dell’era digitale ha ridefinito il concetto di spazio e tempo e, di riflesso, ha sfiorato anche l’essenza stessa dell’individuo e cioè la sua identità. Nonostante priva di specifici riferimenti normativi, la nozione di “identità digitale” viene declinata in due modi distinti. In una prima accezione l’espressione è adoperata come sinonimo di identità “in rete” o virtuale; un secondo significato, più ristretto, è utilizzato dagli esperti di informatica e dai cultori del diritto dell’informatica e indica “l’insieme delle informazioni e delle risorse concesse da un sistema informatico ad un utilizzatore del suddetto”; informazioni che sono protette da un sistema di autenticazione che può essere effettuata tramite parola chiave (password), caratteristiche biologiche (iride, impronta digitale o vocale, riconoscimento del volto) o attraverso un determinato oggetto (tessera magnetica, smart card). L'identità digitale è, quindi, formata dall'insieme di due fattori: da una parte l'identificazione dell'esistenza del soggetto fisico; dall'altra, l'attribuzione a tale soggetto fisico di un insieme di codici elettronici tali che, una volta introdotti in uno o più calcolatori, singoli o in rete, la persona possa essere identificata, collegando i codici alla sua identità.
2016
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Il diritto all'identità digitale e l'identità digitale.pdf

solo utenti autorizzati

Tipologia: Versione Editoriale (PDF)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 94.67 kB
Formato Adobe PDF
94.67 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11570/3069228
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact