Il noioso e monotono obbligo di annotare mensilmente nel registro di classe, per l’arco di tempo di otto anni (dal 1949 al 1957), le cronache di vita della scuola e le osservazioni sugli alunni si trasforma, per il giovanissimo Leonardo Sciascia, insegnante in servizio presso la scuola elementare di Racalmuto, un piccolo centro dell’entroterra siciliano, nella straordinaria occasione per narrare la propria esperienza di maestro ad un più vasto pubblico. Raccolte dapprima nella rivista Nuovi Argomenti del 1955 con il titolo di "Cronache scolastiche" e poi ulteriormente rielaborate e pubblicate da Laterza nel 1956 nel fortunato romanzo "Le Parrocchie di Regalpetra", le memorie scolastiche di Leonardo Sciascia, uno degli scrittori italiani più grandi del Novecento, costituiscono fonti d’impareggiabile valore per gli storici della scuola e dell’educazione. Le annotazione e le conseguenti memorie del noto scrittore, infatti, oltre a fornire preziosissime indicazioni sulla scuola e sulla società del Mezzogiorno d’Italia nel secondo dopoguerra, costituiscono, nel loro insieme, un affascinante viaggio nella memoria in cui, ad ogni sosta, Sciascia, guarda indietro, ripensa la sua esperienza di maestro ed affronta, con la grande perizia che caratterizza il suo stile narrativo, temi e problemi che, benché riferiti ed un minuscolo e sicilianissimo microcosmo, rappresentano un racconto-denuncia, di grandissimo valore civile, sulla situazione nella quale versa il Mezzogiorno nella seconda metà del XX secolo. Il contributo, attraverso un attento esame delle annotazioni apposte da Sciascia sui registri scolastici della scuola di Racalmuto ed un’accurata analisi dei testi conseguentemente prodotti, "Cronache scolastiche" e "Le Parrocchie di Regalpetra", intende dimostrare, in primo luogo, la validità della memoria scolastica quale fonte di assoluto interesse per le ricerche storico-scolastiche e/o storico-educative e, secondariamente, indagare il raffinato percorso attraverso il quale il maestro-scrittore, riuscì ad innalzare, sottoponendoli ad un pubblico sempre più vasto e così svincolandoli dal giudizio di direttori ed ispettori, i piccoli e sbiaditi fatti di una scuola del sud a grandi e gravi problemi sociali.
La Memoria scolastica nei racconti del maestro di Regalpetra
SINDONI, Caterina
2016-01-01
Abstract
Il noioso e monotono obbligo di annotare mensilmente nel registro di classe, per l’arco di tempo di otto anni (dal 1949 al 1957), le cronache di vita della scuola e le osservazioni sugli alunni si trasforma, per il giovanissimo Leonardo Sciascia, insegnante in servizio presso la scuola elementare di Racalmuto, un piccolo centro dell’entroterra siciliano, nella straordinaria occasione per narrare la propria esperienza di maestro ad un più vasto pubblico. Raccolte dapprima nella rivista Nuovi Argomenti del 1955 con il titolo di "Cronache scolastiche" e poi ulteriormente rielaborate e pubblicate da Laterza nel 1956 nel fortunato romanzo "Le Parrocchie di Regalpetra", le memorie scolastiche di Leonardo Sciascia, uno degli scrittori italiani più grandi del Novecento, costituiscono fonti d’impareggiabile valore per gli storici della scuola e dell’educazione. Le annotazione e le conseguenti memorie del noto scrittore, infatti, oltre a fornire preziosissime indicazioni sulla scuola e sulla società del Mezzogiorno d’Italia nel secondo dopoguerra, costituiscono, nel loro insieme, un affascinante viaggio nella memoria in cui, ad ogni sosta, Sciascia, guarda indietro, ripensa la sua esperienza di maestro ed affronta, con la grande perizia che caratterizza il suo stile narrativo, temi e problemi che, benché riferiti ed un minuscolo e sicilianissimo microcosmo, rappresentano un racconto-denuncia, di grandissimo valore civile, sulla situazione nella quale versa il Mezzogiorno nella seconda metà del XX secolo. Il contributo, attraverso un attento esame delle annotazioni apposte da Sciascia sui registri scolastici della scuola di Racalmuto ed un’accurata analisi dei testi conseguentemente prodotti, "Cronache scolastiche" e "Le Parrocchie di Regalpetra", intende dimostrare, in primo luogo, la validità della memoria scolastica quale fonte di assoluto interesse per le ricerche storico-scolastiche e/o storico-educative e, secondariamente, indagare il raffinato percorso attraverso il quale il maestro-scrittore, riuscì ad innalzare, sottoponendoli ad un pubblico sempre più vasto e così svincolandoli dal giudizio di direttori ed ispettori, i piccoli e sbiaditi fatti di una scuola del sud a grandi e gravi problemi sociali.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.