"Pro Patria mori". Culto e memoria della "generazione perduta" nei Monumenti ai caduti della Grande Guerra

La Prima guerra mondiale pose la necessità di confrontarsi con l’esperienza della morte e del lutto di massa. Al fine di ricordare i soldati che avevano perso la vita nei campi di battaglia e dare un senso all’“immane tragedia”, tra le liturgie e le strategie commemorative poste in essere dalle classi dirigenti delle singole nazioni vi fu la realizzazione di monumenti ai caduti, in grado di coniugare perfettamente senso di pietase funzione di trasmissione di una pedagogia patriottica. In occasione del Centenario della Grande Guerra, una ricerca condotta a Messina e nella sua provincia, a cura di Luigi Giacobbe, ha consentito di effettuare una mappatura completa dei numerosi monumenti disseminati nel territorio, facendone emergere forme, aspetti artistici e simbolici, caratteristiche della committenza e sottolineando la valenza, non solo nel tessuto urbano ma anche sotto il profilo identitario, rivestita da questi “luoghi della memoria”.