Il lavoro ripercorre l’evoluzione del tema dell’abuso del diritto in ambito tributario dalle applicazioni giurisprudenziali sino alla recente regolamentazione normativa contenuta nel d.lgs. 5 agosto 2015, n. 128. L’introduzione di una clausola generale per il contrasto dei comportamenti abusivi o elusivi, opportunamente collocata all’interno dello Statuto dei diritti contribuente (art. 10-bis, l. n. 212 del 2000), e` degna di apprezzamento, in quanto pone le basi per il superamento dell’incertezza che ha caratterizzato le contestazioni antiabuso dell’ultimo decennio. A prescindere dalla “elasticita`” della definizione di comportamento abusivo (che potrebbe lasciare insoddisfatti), nella nuova disciplina sono presenti numerosi spunti che assicurano la praticabilita` di una lecita pianificazione fiscale e quindi la piena fruibilita` di risparmi di imposta compatibili con la ratio del tributo e lo spirito del sistema fiscale. La nuova disciplina si caratterizza poi sia per il rafforzamento del contraddittorio procedimentale, sia per la netta presa di posizione (che piaccia o meno) sulla applicabilita` delle sanzioni amministrative. Il cammino verso la certezza delle regole tra Fisco e contribuente e` , last but not least, testimoniato dalla possibilita` di proporre in modo generalizzato un interpello preventivo per ottenere un parere sull’applicazione della normativa antiabuso alla specifica fattispecie che il contribuente intende porre in essere: il dialogo preventivo rispetto all’avvio del procedimento di accertamento antiabuso ne ridurra` sensibilmente l’applicazione da parte degli Uffici e il successivo controllo giurisdizionale.
L'evoluzione dell'abuso del diritto in materia tributaria: un approdo con più luci che ombre
INGRAO, Giuseppe
2016-01-01
Abstract
Il lavoro ripercorre l’evoluzione del tema dell’abuso del diritto in ambito tributario dalle applicazioni giurisprudenziali sino alla recente regolamentazione normativa contenuta nel d.lgs. 5 agosto 2015, n. 128. L’introduzione di una clausola generale per il contrasto dei comportamenti abusivi o elusivi, opportunamente collocata all’interno dello Statuto dei diritti contribuente (art. 10-bis, l. n. 212 del 2000), e` degna di apprezzamento, in quanto pone le basi per il superamento dell’incertezza che ha caratterizzato le contestazioni antiabuso dell’ultimo decennio. A prescindere dalla “elasticita`” della definizione di comportamento abusivo (che potrebbe lasciare insoddisfatti), nella nuova disciplina sono presenti numerosi spunti che assicurano la praticabilita` di una lecita pianificazione fiscale e quindi la piena fruibilita` di risparmi di imposta compatibili con la ratio del tributo e lo spirito del sistema fiscale. La nuova disciplina si caratterizza poi sia per il rafforzamento del contraddittorio procedimentale, sia per la netta presa di posizione (che piaccia o meno) sulla applicabilita` delle sanzioni amministrative. Il cammino verso la certezza delle regole tra Fisco e contribuente e` , last but not least, testimoniato dalla possibilita` di proporre in modo generalizzato un interpello preventivo per ottenere un parere sull’applicazione della normativa antiabuso alla specifica fattispecie che il contribuente intende porre in essere: il dialogo preventivo rispetto all’avvio del procedimento di accertamento antiabuso ne ridurra` sensibilmente l’applicazione da parte degli Uffici e il successivo controllo giurisdizionale.File | Dimensione | Formato | |
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