Di contro al diffondersi di una crescente cultura scientista e atea, il filosofo e teologo russo Pavel Florenskij dedica la sua intera esistenza a cercare di tenere in unità dialettica la ragione speculativa, che si inoltra dentro le maglie di ogni corpuscolo di materia, e le inquietudini di una ‘fede’ che continua a porre domande, facendosi pervadere dalla meraviglia e dallo stupore nei confronti del Principio da cui si origina la vita. In quel luogo che rappresenta il cuore della Russia e della sua spiritualità, la Lavra dello Trinità e il culto di San Sergio con le sue celebri icone, Pavel Florenskij trascorre anni dedicati ai suoi tanti interessi, tra i quali lo studio della mistica. Questa va intesa come il nucleo più profondo della spiritualità ortodossa, quando consente e nella contemplazione delle icone e nel rito, il movimento di ascesa verso il Padre, verso una Alterità mai completamente dicibile e mai del tutto conoscibile, e di un movimento che dall’alto scende verso il basso, dopo che la rivelazione dell’ordo amoris che informa la creazione e elabora un ordine di beni e di relazioni a cui ci si abbandona con fiducia infinita. L’esperienza mistica è ciò che dona alla fede vissuta la possibilità di una metanoia, di una trasformazione grazie alla rivelazione di quel ‘cuore cherubico’ che fa rinascere a nuova vita. Fulcro della ‘mistica del cuore’ è far sì che il trascendimento di sé e lo svuotamento da ogni interesse egoistico consenta l’accoglimento in sé del principio unificatore della nostra interiorità, promuova una vita di relazioni autentiche e vere, solo se vissute dentro l’amore infinito e unificante del Cristo
“La mistica e l’anima russa”. Pavel A. Florenskij e lo sguardo mistico sul mondo.
COSTANZO, Giovanna
2016-01-01
Abstract
Di contro al diffondersi di una crescente cultura scientista e atea, il filosofo e teologo russo Pavel Florenskij dedica la sua intera esistenza a cercare di tenere in unità dialettica la ragione speculativa, che si inoltra dentro le maglie di ogni corpuscolo di materia, e le inquietudini di una ‘fede’ che continua a porre domande, facendosi pervadere dalla meraviglia e dallo stupore nei confronti del Principio da cui si origina la vita. In quel luogo che rappresenta il cuore della Russia e della sua spiritualità, la Lavra dello Trinità e il culto di San Sergio con le sue celebri icone, Pavel Florenskij trascorre anni dedicati ai suoi tanti interessi, tra i quali lo studio della mistica. Questa va intesa come il nucleo più profondo della spiritualità ortodossa, quando consente e nella contemplazione delle icone e nel rito, il movimento di ascesa verso il Padre, verso una Alterità mai completamente dicibile e mai del tutto conoscibile, e di un movimento che dall’alto scende verso il basso, dopo che la rivelazione dell’ordo amoris che informa la creazione e elabora un ordine di beni e di relazioni a cui ci si abbandona con fiducia infinita. L’esperienza mistica è ciò che dona alla fede vissuta la possibilità di una metanoia, di una trasformazione grazie alla rivelazione di quel ‘cuore cherubico’ che fa rinascere a nuova vita. Fulcro della ‘mistica del cuore’ è far sì che il trascendimento di sé e lo svuotamento da ogni interesse egoistico consenta l’accoglimento in sé del principio unificatore della nostra interiorità, promuova una vita di relazioni autentiche e vere, solo se vissute dentro l’amore infinito e unificante del CristoFile | Dimensione | Formato | |
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