James Hillman richiama il mito di Er di Platone per introdurre la teoria del daimon, qualcosa che esiste in ciascuno di noi e che rinvia a concetti quali vocazione, disegno dell’immagine, allineamento che ci qualifica come essere unici e originali. La personalità di ogni essere umano è contrassegnata da un “destino” che spinge verso l’autenticità dell’esistenza, verso il me. Il percorso da fare in educazione è pensato secondo le modalità del prender-forma, cioè consegnare all’uomo il compimento di se stesso. Il daimon, in tal senso, diviene un daimon educativo, cioè esprime quelle forme vocazionali personali che si configurano come una peak experience che fa emergere la nostra più profonda essenza. In una cornice pedagogico/critica ciò implica la realizzazione di un’identità professionale/personale che oltrepassi quelle pedagogie guazzabuglio di bassa qualità, di natura autoreferenziale che propongono estraneazione invece di concetti chiari, povertà teorica piuttosto che crescita concettuale, molto bluff e poca sostanza.

Il "daimon educativo"

VERSACE, Alessandro
2016-01-01

Abstract

James Hillman richiama il mito di Er di Platone per introdurre la teoria del daimon, qualcosa che esiste in ciascuno di noi e che rinvia a concetti quali vocazione, disegno dell’immagine, allineamento che ci qualifica come essere unici e originali. La personalità di ogni essere umano è contrassegnata da un “destino” che spinge verso l’autenticità dell’esistenza, verso il me. Il percorso da fare in educazione è pensato secondo le modalità del prender-forma, cioè consegnare all’uomo il compimento di se stesso. Il daimon, in tal senso, diviene un daimon educativo, cioè esprime quelle forme vocazionali personali che si configurano come una peak experience che fa emergere la nostra più profonda essenza. In una cornice pedagogico/critica ciò implica la realizzazione di un’identità professionale/personale che oltrepassi quelle pedagogie guazzabuglio di bassa qualità, di natura autoreferenziale che propongono estraneazione invece di concetti chiari, povertà teorica piuttosto che crescita concettuale, molto bluff e poca sostanza.
2016
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11570/3102707
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