La storia della psicopatologia è stata anche la storia delle ricostruzioni di mondi immaginari popolati da orrendi “fantasmi”, gli stessi a cui i malati mentali attribuiscono la loro triste disgrazia. Storie personali, appunto, simili a narrazioni. Nei casi di follia, infatti, traspare il bisogno dell’esposizione minuziosa di vicende in cui però lettura della realtà si pone al di là del senso comune. E, proprio dall’esigenza del malato di dire la sua verità, si apre uno squarcio sul suo immaginario inquietante. Da sempre, la parola dei deliranti paranoici – dei folli lucidi – è stata prevalentemente una parola scritta. Poiché la parola scritta costituisce il segno che meglio di tutti gli altri può servire a fissare la verità nelle molteplici declinazioni che essa può assumere: la verità delle circostanze, dei fatti accaduti, della realtà tangibile ecc. La parola scritta costituisce perciò lo strumento per rappresentare la forma immutabile, incancellabile, verificabile delle credenze morbose. Essa incarna la certezza dell’inviolabilità del pensiero paranoico al di là di qualsiasi tentativo di forzatura o di equivoco.

Sono innocente! La querulomania negli scritti paranoici

BUCCA, ANTONINO
2017-01-01

Abstract

La storia della psicopatologia è stata anche la storia delle ricostruzioni di mondi immaginari popolati da orrendi “fantasmi”, gli stessi a cui i malati mentali attribuiscono la loro triste disgrazia. Storie personali, appunto, simili a narrazioni. Nei casi di follia, infatti, traspare il bisogno dell’esposizione minuziosa di vicende in cui però lettura della realtà si pone al di là del senso comune. E, proprio dall’esigenza del malato di dire la sua verità, si apre uno squarcio sul suo immaginario inquietante. Da sempre, la parola dei deliranti paranoici – dei folli lucidi – è stata prevalentemente una parola scritta. Poiché la parola scritta costituisce il segno che meglio di tutti gli altri può servire a fissare la verità nelle molteplici declinazioni che essa può assumere: la verità delle circostanze, dei fatti accaduti, della realtà tangibile ecc. La parola scritta costituisce perciò lo strumento per rappresentare la forma immutabile, incancellabile, verificabile delle credenze morbose. Essa incarna la certezza dell’inviolabilità del pensiero paranoico al di là di qualsiasi tentativo di forzatura o di equivoco.
2017
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