Premesse teoriche: A partire dai contributi psicodinamici che hanno proposto di considerare il Disturbo Autistico all’interno di una prospettiva relazionale, l’inquadramento teorico dell’autismo è stato arricchito dai dati di ricerca delle neuroscienze, e in particolare dalla teoria della mente e dall’individuazione dei neuroni specchio. Obiettivo: Gli autori propongono un progetto integrato che, oltre alla presa in carico psicoterapeutica, utilizza lo strumento dell’intervento domiciliare come ausilio terapeutico nei casi di autismo. In questo modo, attraverso l’intervento domiciliare, si realizzano il coinvolgimento delle diverse agenzie educative e di cura e il contenimento delle risposte affettive dei genitori. Metodologia: Attraverso la presentazione di un caso clinico vengono descritti gli obiettivi e gli strumenti dell’intervento domiciliare, sottolineando in particolare l’utilizzo dell’osservazione delle relazioni familiari, il ruolo dell’emozione nei processi di sviluppo, l’alleanza con i genitori, il lavoro di rete, la definizione del setting, il sostegno dei processi di mentalizzazione e il ricorso alla supervisione. Discussione critica e conclusioni: Dopo tre anni di intervento il mondo interno di A. è cambiato, gli oggetti interni sono divenuti meno persecutori, e nei processi mentali si è assistito a un incremento del registro simbolico, accompagnato da un utilizzo più coerente della comunicazione verbale e da una regressione delle stereotipie, cui è corrisposta una migliore qualità delle relazioni. Il materiale clinico sembra supportare l’ipotesi che lo sviluppo della capacità di mentalizzazione possa essere sostenuto dal generare e condividere emozioni.
I percorsi di mentalizzazione in un intervento domiciliare con un bambino con disturbo autistico
FAMA', FRANCESCA ISABELLA
2011-01-01
Abstract
Premesse teoriche: A partire dai contributi psicodinamici che hanno proposto di considerare il Disturbo Autistico all’interno di una prospettiva relazionale, l’inquadramento teorico dell’autismo è stato arricchito dai dati di ricerca delle neuroscienze, e in particolare dalla teoria della mente e dall’individuazione dei neuroni specchio. Obiettivo: Gli autori propongono un progetto integrato che, oltre alla presa in carico psicoterapeutica, utilizza lo strumento dell’intervento domiciliare come ausilio terapeutico nei casi di autismo. In questo modo, attraverso l’intervento domiciliare, si realizzano il coinvolgimento delle diverse agenzie educative e di cura e il contenimento delle risposte affettive dei genitori. Metodologia: Attraverso la presentazione di un caso clinico vengono descritti gli obiettivi e gli strumenti dell’intervento domiciliare, sottolineando in particolare l’utilizzo dell’osservazione delle relazioni familiari, il ruolo dell’emozione nei processi di sviluppo, l’alleanza con i genitori, il lavoro di rete, la definizione del setting, il sostegno dei processi di mentalizzazione e il ricorso alla supervisione. Discussione critica e conclusioni: Dopo tre anni di intervento il mondo interno di A. è cambiato, gli oggetti interni sono divenuti meno persecutori, e nei processi mentali si è assistito a un incremento del registro simbolico, accompagnato da un utilizzo più coerente della comunicazione verbale e da una regressione delle stereotipie, cui è corrisposta una migliore qualità delle relazioni. Il materiale clinico sembra supportare l’ipotesi che lo sviluppo della capacità di mentalizzazione possa essere sostenuto dal generare e condividere emozioni.Pubblicazioni consigliate
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