La traiettoria della vita e dell’impegno nella carità, del padre Annibale Maria di Francia (Messina 1851-1927) proclamato beato (7 ottobre 1990) e poi santificato dallo stesso Giovanni Paolo il 16 Maggio del 2004 consente, a partire da un’interrogazione interamente laica sull’interesse che una tale personalità, e le sue opere, possono avere in un contesto di modernità spinta, com’è quello del nostro presente liberale e occidentale, un’analisi storica della santità che vada oltre i soli modelli teologici e sociologici. Per fare questo occorre superare persino lo storicismo, ché anche la centralità del comprendere (verstehen) presuppone una tappa ulteriore in cui centrale è il momento del ricordare, quel far passare dal cuore (re-cordare) appunto, che implica una cognizione altrettanto intelligente quanto compassionevole del passato e della storia. Le pratiche che distinguono la santità di Annibale non sono, infatti, semplicemente esauribili nel modello, e nei discorsi, del santo “sociale”, cui stancamente si fa riferimento. Esse non sono comprensibili senza fare riferimento, come riconosceva il Di Francia stesso, a una categoria precisa, eppure ardua da cogliere, classificare e rendere intellegibile: la follia appunto. Condizione questa poco incline a farsi imbrigliare da classiche analisi politologiche, difficile da misurare e inquadrare nei paradigmi storici, sociologici e culturali cui è avvezzo chi lavora su questi periodi. The trajectory of the life and commitment in charity of Father Annibale Maria di Francia (Messina 1851-1927), beatified (7 October 1990) and then sanctified by Giovanni Paolo on May 16 of 2004, allows, starting from an entirely laical query on the interest that such a personality and his works, can have in the context of an extreme modernity, such as that of our liberal and western times, a historical analysis of the holiness that goes beyond the purely theological and sociological models. In order to do this, we need to overtake even historicism, because the same centrality of understanding (verstehen) assumes a further stage whose core is the time of remembering, that remembering by heart (re-cordare) which implies a smart and compassionate knowledge of the past and history. The practices that distinguish the sanctity of Annibale can't be in fact simply reduced to the model and speeches of the "social" saint, to which we wearily refer. They cannot be understood without referring, as Di Francia himself recognized, to a specific category, yet difficult to grasp, categorize and make intelligible: the insanity indeed. A condition that is not so easy to be harnessed by classical political science analysis, difficult to measure and frame in historical, sociological and cultural paradigms, which people who works on this lapses of time are accustomed to.
Nel fango della storia: Annibale di Francia, Avignone e la modernità
MANDUCA, Raffaele
2015-01-01
Abstract
La traiettoria della vita e dell’impegno nella carità, del padre Annibale Maria di Francia (Messina 1851-1927) proclamato beato (7 ottobre 1990) e poi santificato dallo stesso Giovanni Paolo il 16 Maggio del 2004 consente, a partire da un’interrogazione interamente laica sull’interesse che una tale personalità, e le sue opere, possono avere in un contesto di modernità spinta, com’è quello del nostro presente liberale e occidentale, un’analisi storica della santità che vada oltre i soli modelli teologici e sociologici. Per fare questo occorre superare persino lo storicismo, ché anche la centralità del comprendere (verstehen) presuppone una tappa ulteriore in cui centrale è il momento del ricordare, quel far passare dal cuore (re-cordare) appunto, che implica una cognizione altrettanto intelligente quanto compassionevole del passato e della storia. Le pratiche che distinguono la santità di Annibale non sono, infatti, semplicemente esauribili nel modello, e nei discorsi, del santo “sociale”, cui stancamente si fa riferimento. Esse non sono comprensibili senza fare riferimento, come riconosceva il Di Francia stesso, a una categoria precisa, eppure ardua da cogliere, classificare e rendere intellegibile: la follia appunto. Condizione questa poco incline a farsi imbrigliare da classiche analisi politologiche, difficile da misurare e inquadrare nei paradigmi storici, sociologici e culturali cui è avvezzo chi lavora su questi periodi. The trajectory of the life and commitment in charity of Father Annibale Maria di Francia (Messina 1851-1927), beatified (7 October 1990) and then sanctified by Giovanni Paolo on May 16 of 2004, allows, starting from an entirely laical query on the interest that such a personality and his works, can have in the context of an extreme modernity, such as that of our liberal and western times, a historical analysis of the holiness that goes beyond the purely theological and sociological models. In order to do this, we need to overtake even historicism, because the same centrality of understanding (verstehen) assumes a further stage whose core is the time of remembering, that remembering by heart (re-cordare) which implies a smart and compassionate knowledge of the past and history. The practices that distinguish the sanctity of Annibale can't be in fact simply reduced to the model and speeches of the "social" saint, to which we wearily refer. They cannot be understood without referring, as Di Francia himself recognized, to a specific category, yet difficult to grasp, categorize and make intelligible: the insanity indeed. A condition that is not so easy to be harnessed by classical political science analysis, difficult to measure and frame in historical, sociological and cultural paradigms, which people who works on this lapses of time are accustomed to.File | Dimensione | Formato | |
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