Questo contributo si propone di mostrare come l’immagine ideale della lingua italiana si sia evoluta tra il Settecento e l’Ottocento, seguendo il cambiamento dei quadri culturali di riferimento, i rapporti di forza tra classicismo e modelli linguistico-letterari emergenti e, su un piano più generale, il progressivo rafforzamento del sentimento di identità nazionale. Questa evoluzione sarà seguita ripercorrendo i giudizi di intellettuali diversi – e risalendo ai principi ispiratori di quei giudizi – espressi su alcune delle principali riviste letterarie italiane tra Settecento e Ottocento (Frusta letteraria, Il Caffè, Il Conciliatore, Il Poligrafo, Antologia) a proposito del classicismo linguistico e stilistico dell’Accademia della Crusca. In particolare, le posizioni ideologiche sulla lingua in favore o contro la Crusca saranno valutate in relazione ai giudizi espressi non sul Vocabolario, ma sul genere letterario della cicalata, tanto amato dagli accademici, baluardo degli atteggiamenti linguistici più fiorentinocentrici e della pratica letteraria più avulsa dalla attualità politica, sociale, culturale.
La cicalata e la sua critica: varietà di valutazioni linguistiche su un genere letterario tra Sette e Ottocento
RUGGIANO, FABIO
2016-01-01
Abstract
Questo contributo si propone di mostrare come l’immagine ideale della lingua italiana si sia evoluta tra il Settecento e l’Ottocento, seguendo il cambiamento dei quadri culturali di riferimento, i rapporti di forza tra classicismo e modelli linguistico-letterari emergenti e, su un piano più generale, il progressivo rafforzamento del sentimento di identità nazionale. Questa evoluzione sarà seguita ripercorrendo i giudizi di intellettuali diversi – e risalendo ai principi ispiratori di quei giudizi – espressi su alcune delle principali riviste letterarie italiane tra Settecento e Ottocento (Frusta letteraria, Il Caffè, Il Conciliatore, Il Poligrafo, Antologia) a proposito del classicismo linguistico e stilistico dell’Accademia della Crusca. In particolare, le posizioni ideologiche sulla lingua in favore o contro la Crusca saranno valutate in relazione ai giudizi espressi non sul Vocabolario, ma sul genere letterario della cicalata, tanto amato dagli accademici, baluardo degli atteggiamenti linguistici più fiorentinocentrici e della pratica letteraria più avulsa dalla attualità politica, sociale, culturale.File | Dimensione | Formato | |
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