Offside, film del regista iraniano Jafar Panahi, utilizza una partita di calcio come espediente per focalizzare l'attenzione dello spettatore sulla condizione delle donne in iraniane, alle quali anche il semplice ingresso allo stadio è proibito. Lo stadio viene rappresentato quindi una sorta di tempio pagano, all'interno del quale prende vita quello che per il popolo iraniano è un vero e proprio rito. Il saggio attenziona questo particolare uso mediale del calcio che, pur non venendo direttamente inquadrato sulla scena, diventa motore dell'azione, ed espediente narrativo utilizzato come mezzo di denuncia sociale.
Offside, quando il tifo diventa una questione di genere.
CALI', OLIMPIA
2014-01-01
Abstract
Offside, film del regista iraniano Jafar Panahi, utilizza una partita di calcio come espediente per focalizzare l'attenzione dello spettatore sulla condizione delle donne in iraniane, alle quali anche il semplice ingresso allo stadio è proibito. Lo stadio viene rappresentato quindi una sorta di tempio pagano, all'interno del quale prende vita quello che per il popolo iraniano è un vero e proprio rito. Il saggio attenziona questo particolare uso mediale del calcio che, pur non venendo direttamente inquadrato sulla scena, diventa motore dell'azione, ed espediente narrativo utilizzato come mezzo di denuncia sociale.File in questo prodotto:
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