La vicenda che ci occupa, che trae le sue origini dal progetto di creazione di una nuova cittadella giudiziaria della giustizia di Bari, è stata ed è ancora oggi oggetto di un complesso ed articolato contenzioso nazionale, nel corso del quale si sono altresì innestati rilevanti momenti processuali innanzi alla Corte di giustizia. La Corte, più in particolare, è stata chiamata innanzi tutto a pronunciarsi sulla qualificazione giuridica dell’operazione contrattuale congegnata dalle parti del procedimento principale e sulla possibilità o meno che essa ricada nell’ambito di applicazione delle norme che disciplinano l’aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori. Il giudice dell’Unione, inoltre, ha dovuto ancora una volta prendere posizione sul rapporto intercorrente tra il principio dell’autorità della cosa giudicata e il diritto dell’Unione, con cui il giudicato acquisito da decisioni giudiziarie definitive eventualmente contrasti. Il giudice del rinvio, infatti, si è chiesto se, anche ammettendo che il contratto di cui trattavasi costituisse un appalto di lavori, tale qualificazione potesse effettivamente comportare l’inefficacia del giudicato nazionale che avesse cristallizzato una situazione incompatibile con il diritto dell’Unione in materia di aggiudicazione di appalti pubblici. Orbene, la presente trattazione tenterà una ricostruzione per quanto possibile critica della posizione assunta dalla Corte di giustizia in riferimento ad entrambe le questioni pregiudiziali sottoposte alla sua attenzione.
Brevi note sulla giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea tra qualificazione del rapporto contrattuale interno e incidenza sul giudicato nazionale
VITALE, Grazia
2016-01-01
Abstract
La vicenda che ci occupa, che trae le sue origini dal progetto di creazione di una nuova cittadella giudiziaria della giustizia di Bari, è stata ed è ancora oggi oggetto di un complesso ed articolato contenzioso nazionale, nel corso del quale si sono altresì innestati rilevanti momenti processuali innanzi alla Corte di giustizia. La Corte, più in particolare, è stata chiamata innanzi tutto a pronunciarsi sulla qualificazione giuridica dell’operazione contrattuale congegnata dalle parti del procedimento principale e sulla possibilità o meno che essa ricada nell’ambito di applicazione delle norme che disciplinano l’aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori. Il giudice dell’Unione, inoltre, ha dovuto ancora una volta prendere posizione sul rapporto intercorrente tra il principio dell’autorità della cosa giudicata e il diritto dell’Unione, con cui il giudicato acquisito da decisioni giudiziarie definitive eventualmente contrasti. Il giudice del rinvio, infatti, si è chiesto se, anche ammettendo che il contratto di cui trattavasi costituisse un appalto di lavori, tale qualificazione potesse effettivamente comportare l’inefficacia del giudicato nazionale che avesse cristallizzato una situazione incompatibile con il diritto dell’Unione in materia di aggiudicazione di appalti pubblici. Orbene, la presente trattazione tenterà una ricostruzione per quanto possibile critica della posizione assunta dalla Corte di giustizia in riferimento ad entrambe le questioni pregiudiziali sottoposte alla sua attenzione.File | Dimensione | Formato | |
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