L’A. analizza alcune lettere di Gregorio Magno relative alla condizione dei servi confugientes in ecclesiam. In particolare, è oggetto di indagine un’epistola che testimonia una violenta seditio scoppiata a Napoli nel 592, a cui avrebbero partecipato alcuni mancipia, probabilmente istigati da una clarissima femina. Secondo la ricostruzione proposta, sarebbero state le mancate manomissioni di alcuni schiavi cristiani, proprietà di domini giudei, a scatenare la rivolta. L’indagine compiuta consente di verificare gli elementi coincidenti e quelli divergenti tra le posizioni assunte dalla legislazione imperiale, dai canoni conciliari e dalle risoluzioni adottate dal pontefice nella ricezione e nella tuitio offerte ai servi che cercavano rifugio nelle chiese, e di acclarare la sistematica trasgressione delle disposizioni che vietavano l’acquisto di schiavi cristiani da parte di Giudei. Viene così ricostruito un tratto di microstoria dell’ambiente napoletano alla fine del VI secolo, dilaniato dagli interessi di opposte fazioni, che si riflettevano nella individuazione di differenti candidati al soglio episcopale della città.
Le iustae querellae dei mancipia in una epistola di Gregorio Magno
CALIRI, Elena
2017-01-01
Abstract
L’A. analizza alcune lettere di Gregorio Magno relative alla condizione dei servi confugientes in ecclesiam. In particolare, è oggetto di indagine un’epistola che testimonia una violenta seditio scoppiata a Napoli nel 592, a cui avrebbero partecipato alcuni mancipia, probabilmente istigati da una clarissima femina. Secondo la ricostruzione proposta, sarebbero state le mancate manomissioni di alcuni schiavi cristiani, proprietà di domini giudei, a scatenare la rivolta. L’indagine compiuta consente di verificare gli elementi coincidenti e quelli divergenti tra le posizioni assunte dalla legislazione imperiale, dai canoni conciliari e dalle risoluzioni adottate dal pontefice nella ricezione e nella tuitio offerte ai servi che cercavano rifugio nelle chiese, e di acclarare la sistematica trasgressione delle disposizioni che vietavano l’acquisto di schiavi cristiani da parte di Giudei. Viene così ricostruito un tratto di microstoria dell’ambiente napoletano alla fine del VI secolo, dilaniato dagli interessi di opposte fazioni, che si riflettevano nella individuazione di differenti candidati al soglio episcopale della città.File | Dimensione | Formato | |
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