L’articolo propone una rilettura dell’abuso della rete che coinvolge non solo gli adolescenti, ma anche la famiglia, gli insegnanti e la realtà sociale. Il tipo di esperienza che si fa del Web (socializzazione, condivisione, informazione ma anche cyberbullismo, pornografia, sexting) dipende dall’equilibrio personale e dalle difficoltà relazionali sperimentati dai soggetti nella vita offline. Lo stare sempre online, infatti, è un sintomo che rimanda a problemi personali, familiari e scolastici che, anche se non emergono palesemente, restano irrisolti nello sfondo. La preoccupazione degli educatori, pertanto, non va concentrata solo sulla rete, ma su cosa e come vive l’adolescente al di fuori della rete. Va ripensata soprattutto l’educazione emotiva e relazionale per consentire a tutti, giovani e adulti, sia di riconoscere le diverse forme di fragilità, proprie e altrui, sia di costruire legami affettivi e solidali aperti alla dimensione sociale, etica e axiologica della vita. [The article proposes a reinterpretation of the misuse of the Internet which doesn’t involve only teen-agers but also families and teachers. The different way of using the Internet (socialization, sharing, documenta-tion, cyber-bullying, pornography, sexting, etc.) depends on the personal balance and the relational difficulties experienced by individuals in the “offline” life. Spending too much time online is a symptom related to all those personal, family and school problems, which are still unresolved. Educators should worry not only about what adolescents are performing on the Web, but also about the way they are living and acting outside the Web, in the real life. Above all, the role of emotional and relational education should be reconsidered in order to enable eve-ryone (primarily parents and teachers) to recognize the different forms of his/her own human fragility. This per-mits the individual to build emotional and supportive bonds and to open himself/herself up to social, ethical and axiological dimensions in life].

Famiglia, scuola e mondo virtuale. Come la Rete sta modificando le dinamiche familiari e scolastiche

Romano, Rosa
2017-01-01

Abstract

L’articolo propone una rilettura dell’abuso della rete che coinvolge non solo gli adolescenti, ma anche la famiglia, gli insegnanti e la realtà sociale. Il tipo di esperienza che si fa del Web (socializzazione, condivisione, informazione ma anche cyberbullismo, pornografia, sexting) dipende dall’equilibrio personale e dalle difficoltà relazionali sperimentati dai soggetti nella vita offline. Lo stare sempre online, infatti, è un sintomo che rimanda a problemi personali, familiari e scolastici che, anche se non emergono palesemente, restano irrisolti nello sfondo. La preoccupazione degli educatori, pertanto, non va concentrata solo sulla rete, ma su cosa e come vive l’adolescente al di fuori della rete. Va ripensata soprattutto l’educazione emotiva e relazionale per consentire a tutti, giovani e adulti, sia di riconoscere le diverse forme di fragilità, proprie e altrui, sia di costruire legami affettivi e solidali aperti alla dimensione sociale, etica e axiologica della vita. [The article proposes a reinterpretation of the misuse of the Internet which doesn’t involve only teen-agers but also families and teachers. The different way of using the Internet (socialization, sharing, documenta-tion, cyber-bullying, pornography, sexting, etc.) depends on the personal balance and the relational difficulties experienced by individuals in the “offline” life. Spending too much time online is a symptom related to all those personal, family and school problems, which are still unresolved. Educators should worry not only about what adolescents are performing on the Web, but also about the way they are living and acting outside the Web, in the real life. Above all, the role of emotional and relational education should be reconsidered in order to enable eve-ryone (primarily parents and teachers) to recognize the different forms of his/her own human fragility. This per-mits the individual to build emotional and supportive bonds and to open himself/herself up to social, ethical and axiological dimensions in life].
2017
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