Il dibattito sul post-umano raccoglie, da più di un ventennio, quella parte delle scienze umane e sociali impegnate a comprendere gli effetti prodotti dall’ingresso della tecno-scienza nello spazio organico e cognitivo dell’umano. Attraverso diversi approcci teorici, l’ipotesi sollevata da questo dibattito è che l’uomo stia attraversando uno stadio di soglia verso un nuovo processo di speciazione. Il contributo qui presentato declinerà questo tema attraverso la relazione tra temporalità e immaginario. Articolato tre parti, nella prima parte si cercherà di mettere in luce i termini di questa relazione e di come essa, sin dagli albori del processo di ominazione, sia la conditio sine qua non della condizione umana. Definita questa relazione generativa dell’umano, nella seconda parte si analizzerà come la sua traduzione cibernetica abbia raccolto in una sola dinamica accelerata l’intera umanità. Un processo che, comprimendo lo spazio di relazione tra temporalità ed immaginario, sta sospingendo la creatività umana verso la reattività animale e i mondi sociali ad organizzarsi secondo la logica tipica dei superorganismi. È questo involontario ritorno ad una condizione pre-umana la tesi che si cercherà di sostenere nella terza parte, indicando questa paradossale fase storico-sociale come l’effetto feedback generato dall’epoca post-umana. L’articolazione di questi tre punti sarà condotta secondo un approccio transdisciplinare seguendo quella definizione data da Simmel della sociologia. È in questo quadro epistemologico che il mio contributo, al fine di leggere l’epoca del post-umano, traccerà strade di connessione tra scienze specifiche quali, in particolare, la paleoantropologia, l’etologia, la filosofia, la neurologia, la storia, l’antropologia oltre che, naturalmente, la sociologia strettamente intesa.

Tempo, immaginario e animalità. L’odissea post-umana verso la società superorganica

Marzo, Pier Luca
2015-01-01

Abstract

Il dibattito sul post-umano raccoglie, da più di un ventennio, quella parte delle scienze umane e sociali impegnate a comprendere gli effetti prodotti dall’ingresso della tecno-scienza nello spazio organico e cognitivo dell’umano. Attraverso diversi approcci teorici, l’ipotesi sollevata da questo dibattito è che l’uomo stia attraversando uno stadio di soglia verso un nuovo processo di speciazione. Il contributo qui presentato declinerà questo tema attraverso la relazione tra temporalità e immaginario. Articolato tre parti, nella prima parte si cercherà di mettere in luce i termini di questa relazione e di come essa, sin dagli albori del processo di ominazione, sia la conditio sine qua non della condizione umana. Definita questa relazione generativa dell’umano, nella seconda parte si analizzerà come la sua traduzione cibernetica abbia raccolto in una sola dinamica accelerata l’intera umanità. Un processo che, comprimendo lo spazio di relazione tra temporalità ed immaginario, sta sospingendo la creatività umana verso la reattività animale e i mondi sociali ad organizzarsi secondo la logica tipica dei superorganismi. È questo involontario ritorno ad una condizione pre-umana la tesi che si cercherà di sostenere nella terza parte, indicando questa paradossale fase storico-sociale come l’effetto feedback generato dall’epoca post-umana. L’articolazione di questi tre punti sarà condotta secondo un approccio transdisciplinare seguendo quella definizione data da Simmel della sociologia. È in questo quadro epistemologico che il mio contributo, al fine di leggere l’epoca del post-umano, traccerà strade di connessione tra scienze specifiche quali, in particolare, la paleoantropologia, l’etologia, la filosofia, la neurologia, la storia, l’antropologia oltre che, naturalmente, la sociologia strettamente intesa.
2015
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