Vendetta e identità europea tra Dante e Malaparte

Il saggio" Vendetta e identità europea tra Dante e Malaparte" esplora alcune sfide inerenti la storia europea, anche la più recente (vedi i richiami a Yanis Varoufakis) . Tali sfide sono pensate come risposta alla reciproca vendetta, agli automatismi della violenza, sia essa nascosta anonima e progressiva. Ciò ha significato seguire le luminose formulazioni della promessa di Cristo in Dante, da Monarchia al VI canto del Paradiso: “vendetta di Dio" che urge e necessita alla politica europea, come aiuto, modello e garanzia per la “vendetta della vendetta”. Da Viva Caporetto! La Rivolta dei a Mamma marcia, nel Novecento europeo anche Malaparte riprende l’idea di vendetta nell'accezione antica e medievale del latino vindicare, per rivendicare a sé quel riscatto dei fanti, i santi maledetti della rivolta, che necessitano di essere disincagliati da un tradimento analogo a quello della Arianna dantesca, e riportati sul proscenio della storia dalla voce narrante dello scrittore. Dante e Malaparte, l’uno e l’altro, sono quindi gloriosi vendicatori d’Europa, al di là delle polemiche ideologiche di ogni tipo.