IL REGIME GIURIDICO DELLE RISERVE DA VALUTAZIONE DELLE PARTECIPAZIONI IN IMPRESE CONTROLLATE E COLLEGATE

Una società per azioni quotata in esito alla quotazione sul mercato di borsa (2006) ha adottato i Princìpi Contabili Internazionali (IAS/IFRS) per la redazione dei conti. Uno degli effetti scaturiti dalla transizione agli IAS, è stato quello della costituzione di corrispondenti riserve “non disponibili” (cc.dd. riserve First Time Adoption), previste dalla disciplina contabile onde evitare che il mutamento dei criteri valutativi possa creare poste di “mera valutazione” destinate alla distribuzione tra i soci; il che rappresenta circostanza rilevante anche sul piano della tutela dei terzi e del mercato. Nell’ambito delle facoltà concesse dalle legge per la individuazione del metodo di valutazione delle partecipazioni sociali, la Società ha inoltre deciso di avvalersi del criterio del “patrimonio netto”, con riguardo alle immobilizzazioni finanziarie detenute in imprese controllate e collegate, con ciò dovendo procedere alla costituzione di una apposita riserva “non distribuibile” (art. 2426, n. 4, c.c.). Alla luce di un inquadramento generale del tema, ricostruito grazie a una preliminare analisi delle riserve da First Time Adoption, si riscontra il quesito della Società circa la individuazione del regime delle poste derivanti dall’applicazione del “metodo del patrimonio netto” e, in particolare, riguardo agli impieghi che se ne possano prevedere anche alla luce della recente revisione del principio IAS 27 (Regolamento 2015/2441/UE). La questione merita particolare attenzione, perché di rado lambita dalla dottrina, dalla prassi, o dalla giurisprudenza in materia.