La Reale Accademia Peloritana dei Pericolanti di Messina divenne, nella seconda metà del Settecento, erede di una tradizione iniziata alla fine del Cinquecento a Firenze, e più precisamente nell’ambito dell’Accademia della Crusca: quella di recitare durante alcune riunioni ufficiali un componimento dai caratteri ben definiti (sebbene evolutisi nel tempo), detto cicalata. Fu Giuseppe (meglio noto come Pippo) Romeo a portare questa tradizione alla sua massima espressione tra i Pericolanti, tanto da meritare una serie di imitatori che perpetuarono il genere nell’Accademia per cinquant’anni oltre la morte dell’autore, componendo alcuni tra gli ultimi esemplari di questo genere, nel frattempo giunto alla sua morte naturale, nel mutato contesto storico-culturale. Il contributo si concentra sulla cicalata pubblicata dall'editore D’Amico nel 1869. Questo componimento desta particolare interesse, anche per la sua relazione con la produzione di Romeo, per l’eccezionalità dell’autore, il filosofo e giurista Antonio Catara-Lettieri, illustre membro dell’Accademia dei Pericolanti fino al 1884, e perché appartiene al filone della cicalata polemica, divergente rispetto a quello a cui appartengono le operette di Romeo e degli altri suoi epigoni.
L’omu nun avi l’usu di la ragiuni: una cicalata messinese ottocentesca sulle orme di Pippo Romeo
RUGGIANO, FABIO
2016-01-01
Abstract
La Reale Accademia Peloritana dei Pericolanti di Messina divenne, nella seconda metà del Settecento, erede di una tradizione iniziata alla fine del Cinquecento a Firenze, e più precisamente nell’ambito dell’Accademia della Crusca: quella di recitare durante alcune riunioni ufficiali un componimento dai caratteri ben definiti (sebbene evolutisi nel tempo), detto cicalata. Fu Giuseppe (meglio noto come Pippo) Romeo a portare questa tradizione alla sua massima espressione tra i Pericolanti, tanto da meritare una serie di imitatori che perpetuarono il genere nell’Accademia per cinquant’anni oltre la morte dell’autore, componendo alcuni tra gli ultimi esemplari di questo genere, nel frattempo giunto alla sua morte naturale, nel mutato contesto storico-culturale. Il contributo si concentra sulla cicalata pubblicata dall'editore D’Amico nel 1869. Questo componimento desta particolare interesse, anche per la sua relazione con la produzione di Romeo, per l’eccezionalità dell’autore, il filosofo e giurista Antonio Catara-Lettieri, illustre membro dell’Accademia dei Pericolanti fino al 1884, e perché appartiene al filone della cicalata polemica, divergente rispetto a quello a cui appartengono le operette di Romeo e degli altri suoi epigoni.File | Dimensione | Formato | |
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