Il sanguinamento uterino anomalo, definito come perdita ematica proveniente dalla cavità uterina al di fuori del normale ciclo mestruale, costituisce, specie in epoca mestruale, fonte di preoccupazione e segnale di allarme nella donna e nei propri familiari. Nonostante questo sia funzionale nel 95% delle adolescenti che ne soffrono, il sanguinamento uterino anomalo richiede uno specifico e definito iter diagnostico al fine di individuare la causa ed escludere la presenza di patologie ben più complesse, comprese quelle oncologiche. Di conseguenza il professionista dovrà eseguire un’accurata anamnesi, assicurandosi la più completa compliance possibile da parte della giovane paziente. L’esame ginecologico, più o meno completo in rapporto alla eventuale attività sessuale della giovane, dovrà necessariamente essere associato ad un esame fisico completo, esame che potrà essere corroborato dall’ausilio di mezzi diagnostici come l’ecografia. Tale necessità è giustificata dal fatto che molte patologie sistemiche sono capaci di interferire con l’asse riproduttivo. Gli esami di laboratorio, richiedendo sempre il dosaggio ematico della β-hCG per escludere la gravidanza, devono essere la conseguenza del percorso investigativo fatto fin qui dal ginecologo. Diverse sono le patologie organiche, funzionali, ormonali e non che devono essere indagate. Il trattamento terapeutico è quasi esclusivamente medico, lasciando trattamenti interventistici come il raschiamento della cavità uterina a casi limite e che non rispondono ripetutamente alla terapia. Il trattamento si basa sull’uso di estroprogestinici in combinazione e, dove questi non possono essere utilizzati, di progestinici, anti-emorragici, analoghi del GnRH, dispositivo intrauterino medicato e desmopressina.
Diagnosi differenziale e management del sanguinamento uterino anomalo in adolescenza
LAGANA', ANTONIO SIMONE;CHIOFALO, BENITO;VITALE, SALVATORE GIOVANNIUltimo
2017-01-01
Abstract
Il sanguinamento uterino anomalo, definito come perdita ematica proveniente dalla cavità uterina al di fuori del normale ciclo mestruale, costituisce, specie in epoca mestruale, fonte di preoccupazione e segnale di allarme nella donna e nei propri familiari. Nonostante questo sia funzionale nel 95% delle adolescenti che ne soffrono, il sanguinamento uterino anomalo richiede uno specifico e definito iter diagnostico al fine di individuare la causa ed escludere la presenza di patologie ben più complesse, comprese quelle oncologiche. Di conseguenza il professionista dovrà eseguire un’accurata anamnesi, assicurandosi la più completa compliance possibile da parte della giovane paziente. L’esame ginecologico, più o meno completo in rapporto alla eventuale attività sessuale della giovane, dovrà necessariamente essere associato ad un esame fisico completo, esame che potrà essere corroborato dall’ausilio di mezzi diagnostici come l’ecografia. Tale necessità è giustificata dal fatto che molte patologie sistemiche sono capaci di interferire con l’asse riproduttivo. Gli esami di laboratorio, richiedendo sempre il dosaggio ematico della β-hCG per escludere la gravidanza, devono essere la conseguenza del percorso investigativo fatto fin qui dal ginecologo. Diverse sono le patologie organiche, funzionali, ormonali e non che devono essere indagate. Il trattamento terapeutico è quasi esclusivamente medico, lasciando trattamenti interventistici come il raschiamento della cavità uterina a casi limite e che non rispondono ripetutamente alla terapia. Il trattamento si basa sull’uso di estroprogestinici in combinazione e, dove questi non possono essere utilizzati, di progestinici, anti-emorragici, analoghi del GnRH, dispositivo intrauterino medicato e desmopressina.File | Dimensione | Formato | |
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