L’impossibile. Il potere e la morte tra Heidegger e Levinas

Il tema della morte rappresenta uno snodo fondamentale nel percorso delineato da Heidegger in Sein und Zeit. In quanto «possibilità della pura e semplice impossibilità del Dasein», la morte rivela l’impossibile come estrema possibilità, anzi come la possibilità più “propria”, in quanto fine di tutte le possibilità che lo caratterizza come essere finito, per il quale l’appropriazione di sé, in ultima istanza, coincide con la «rinuncia a sé». Emmanuel Levinas, confrontandosi con queste celebri pagine heideggeriane, metterà in luce come la morte sia da intendersi come la possibilità dell’impossibile – ancora una forma di “potere” – ma l’impossibilità del possibile, un non-potere più potere, che depone la sovranità del soggetto. Di fronte al carattere insensato della “propria” morte, morire per l’altro assume il significato non solo del gesto estremo del sacrificio, ma anche quello di non lasciarlo solo di fronte alla morte.