Indagare le ragioni invisibili che si celano nel cosmo ha da sempre intrigato, sin dai sui albori, il pensiero filosofico. Nel mondo contemporaneo se la scienza sembra padroneggiare le leggi che regolano l’universo e la vita sin da quella molecolare, il pensiero filosofico curioso di indagare la Vita in tutte le sue espressioni e connessioni, specie con il contesto ambientale, cerca di re-interrogare il posto occupato dall’uomo nel cosmo per tentare anche di ritessere i suoi legami con quel punto d’origine, con l’Originario da cui Tutto ha inizio. In questa prospettiva, interessanti sono gli apporti provenienti dal mondo russo, quando ad esempio agli albori del Novecento pensatori come Pavel Florenskji, Vladimir Ern, intendendo la Vita come respiro continuo, come novità perennemente generata, parlano del Logos come forza vivente e in quanto tale capace di instaurare una relazione profonda fra soggetto conoscente e oggetto conosciuto. Ed è grazie a tale “realtà vivente” che l’essere umano partecipa della stessa potenza che continuamente genera, come dimostra ad esempio il problema del “ritorno di tutto e tutti all’origine”. Vita e morte restituite così in unità ed intatte al loro punto di Origine, -come è rappresentato nello spazio iconico, nello spazio annullato dal tempo, sia nella concezione della Istina (verità vivente)- pur mantenendo il carattere antinomico della fatticita', partecipano altresì di una ragione che segna il ciclo cosmico, come quello della generazione dei viventi.

Pavel Florenskij: ragione vivente e unità dialettica

G. Costanzo
2017-01-01

Abstract

Indagare le ragioni invisibili che si celano nel cosmo ha da sempre intrigato, sin dai sui albori, il pensiero filosofico. Nel mondo contemporaneo se la scienza sembra padroneggiare le leggi che regolano l’universo e la vita sin da quella molecolare, il pensiero filosofico curioso di indagare la Vita in tutte le sue espressioni e connessioni, specie con il contesto ambientale, cerca di re-interrogare il posto occupato dall’uomo nel cosmo per tentare anche di ritessere i suoi legami con quel punto d’origine, con l’Originario da cui Tutto ha inizio. In questa prospettiva, interessanti sono gli apporti provenienti dal mondo russo, quando ad esempio agli albori del Novecento pensatori come Pavel Florenskji, Vladimir Ern, intendendo la Vita come respiro continuo, come novità perennemente generata, parlano del Logos come forza vivente e in quanto tale capace di instaurare una relazione profonda fra soggetto conoscente e oggetto conosciuto. Ed è grazie a tale “realtà vivente” che l’essere umano partecipa della stessa potenza che continuamente genera, come dimostra ad esempio il problema del “ritorno di tutto e tutti all’origine”. Vita e morte restituite così in unità ed intatte al loro punto di Origine, -come è rappresentato nello spazio iconico, nello spazio annullato dal tempo, sia nella concezione della Istina (verità vivente)- pur mantenendo il carattere antinomico della fatticita', partecipano altresì di una ragione che segna il ciclo cosmico, come quello della generazione dei viventi.
2017
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