In Italia, secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2013 si sono verificati 181.000 incidenti stradali che hanno provocato 260.000 feriti e 3.400 decessi. Le aree urbane, con il 77% degli eventi, costituiscono la porzione del territorio nazionale maggiormente interessata dall’incidentalità automobilistica (ISTAT, 2014). Gli stessi dati mettono inoltre in evidenza che il trend di riduzione degli incidenti in ambito urbano è risultato, dal 2010 al 2013, inferiore a quello riscontrato su autostrade e strade extra-urbane. Purtroppo, ai fini del contenimento dell’incidentalità, la regolazione della domanda risulta difficilmente attuabile, a causa della scarsa tolleranza degli automobilisti nei confronti degli interventi che tendono a limitare l’utilizzo dei mezzi di trasporto privati. Tale motivazione dovrebbe incentivare i policy makers ad approfondire la tematica del rischio del trasporto stradale in ambito urbano, al fine di implementare strategie di intervento attraverso cui conseguire una riduzione dei danni alle persone. Malgrado la rilevanza di tale fenomeno, le analisi delle cause degli incidenti in ambito urbano e soprattutto le politiche mirate a ridurre la loro severità risultano essere insufficienti. Dati i limiti riscontrati nelle statistiche ufficiali e la scarsità di studi in materia, il nostro lavoro si è concretizzato in una prima fase di raccolta e campionamento degli incidenti stradali ed in una seconda fase di analisi e scelta dei modelli più adeguati per isolare e analizzare le cause degli incidenti stradali in ambito urbano. Nelle conclusioni si cerca inoltre di individuare uno schema logico originale a supporto di coloro che a diverso titolo si occupano della tematica della sicurezza del trasporto in ambito urbano. A tal fine abbiamo considerato che i soggetti coinvolti nel processo di riduzione della severità degli incidenti stradali appartengono a categorie differenti ed hanno funzioni di utilità differente; inoltre l’investimento in sicurezza ha dei costi esterni che possono essere coperti in diversi modi attraverso processi di internalizzazione o collettivizzazione degli stessi.

Driving intensity e incidentalità stradale in ambito urbano

Cirà, Andrea
Ultimo
2015-01-01

Abstract

In Italia, secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2013 si sono verificati 181.000 incidenti stradali che hanno provocato 260.000 feriti e 3.400 decessi. Le aree urbane, con il 77% degli eventi, costituiscono la porzione del territorio nazionale maggiormente interessata dall’incidentalità automobilistica (ISTAT, 2014). Gli stessi dati mettono inoltre in evidenza che il trend di riduzione degli incidenti in ambito urbano è risultato, dal 2010 al 2013, inferiore a quello riscontrato su autostrade e strade extra-urbane. Purtroppo, ai fini del contenimento dell’incidentalità, la regolazione della domanda risulta difficilmente attuabile, a causa della scarsa tolleranza degli automobilisti nei confronti degli interventi che tendono a limitare l’utilizzo dei mezzi di trasporto privati. Tale motivazione dovrebbe incentivare i policy makers ad approfondire la tematica del rischio del trasporto stradale in ambito urbano, al fine di implementare strategie di intervento attraverso cui conseguire una riduzione dei danni alle persone. Malgrado la rilevanza di tale fenomeno, le analisi delle cause degli incidenti in ambito urbano e soprattutto le politiche mirate a ridurre la loro severità risultano essere insufficienti. Dati i limiti riscontrati nelle statistiche ufficiali e la scarsità di studi in materia, il nostro lavoro si è concretizzato in una prima fase di raccolta e campionamento degli incidenti stradali ed in una seconda fase di analisi e scelta dei modelli più adeguati per isolare e analizzare le cause degli incidenti stradali in ambito urbano. Nelle conclusioni si cerca inoltre di individuare uno schema logico originale a supporto di coloro che a diverso titolo si occupano della tematica della sicurezza del trasporto in ambito urbano. A tal fine abbiamo considerato che i soggetti coinvolti nel processo di riduzione della severità degli incidenti stradali appartengono a categorie differenti ed hanno funzioni di utilità differente; inoltre l’investimento in sicurezza ha dei costi esterni che possono essere coperti in diversi modi attraverso processi di internalizzazione o collettivizzazione degli stessi.
2015
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