Nel 900 numerosi sono stati i tentativi di definire la struttura antropologica del dialogo; basti pensare a Gadamer e ad Apel che hanno posto l’accento sulla validità intersoggettiva del linguaggio, mentre Husserl si è impegnato a fondare l’intersoggettività trascendentale quale risorsa antropologica. Nonostante questi ed altri tentativi- notevoli gli approfondimenti di Buber, di Ebner e di Heschel - è evidente che ancora il sintagma “antropologia dialogica” è ben lungi dall’essere sufficientemente giustificato sul piano filosofico. Questo contributo intende approfondire le strutture fondamentali dei due paradigmi che sorreggono questo tipo speciale di ontologia e che sono la relazione e la dimensione linguistica del dialogo.
Ripensare "la relazione giusta" ( F. Ebner). Note di antropologia dialogica
RICCI, Paola
2018-01-01
Abstract
Nel 900 numerosi sono stati i tentativi di definire la struttura antropologica del dialogo; basti pensare a Gadamer e ad Apel che hanno posto l’accento sulla validità intersoggettiva del linguaggio, mentre Husserl si è impegnato a fondare l’intersoggettività trascendentale quale risorsa antropologica. Nonostante questi ed altri tentativi- notevoli gli approfondimenti di Buber, di Ebner e di Heschel - è evidente che ancora il sintagma “antropologia dialogica” è ben lungi dall’essere sufficientemente giustificato sul piano filosofico. Questo contributo intende approfondire le strutture fondamentali dei due paradigmi che sorreggono questo tipo speciale di ontologia e che sono la relazione e la dimensione linguistica del dialogo.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.