Nell’ultima fase del suo itinerario teoretico, il pensatore messinese Filippo Bartolone (1919-1988) ha tra l’altro analizzato in maniera originale i due massimi simboli della sofferenza umana: Prometeo incatenato e l’Ecce Homo. Se il significato filosofico più profondo del mito prometeico è da lui individuato nell’autopotenziamento estremo della terrenità dell’uomo, e il suo afflato possente nell’eros religioso, l’Ecce Homo raffigura invece il santo che dissacra quell’autopotenza, reagendo a essa fino a morirne, e mettendo così in questione in modo radicale l’agape di Cristo. L’eros, che in definitiva è desiderium teso a possedere assolutamente il proprio desideratum, viene strutturalmente trasceso dall’agape in quanto questa è oblatività totale, gratuità inesauribile
Il Prometeo incatenato e l’Ecce Homo. I supremi simboli tragici dell’umano nel pensiero tardo di Filippo Bartolone
Vincenzo Cicero
2018-01-01
Abstract
Nell’ultima fase del suo itinerario teoretico, il pensatore messinese Filippo Bartolone (1919-1988) ha tra l’altro analizzato in maniera originale i due massimi simboli della sofferenza umana: Prometeo incatenato e l’Ecce Homo. Se il significato filosofico più profondo del mito prometeico è da lui individuato nell’autopotenziamento estremo della terrenità dell’uomo, e il suo afflato possente nell’eros religioso, l’Ecce Homo raffigura invece il santo che dissacra quell’autopotenza, reagendo a essa fino a morirne, e mettendo così in questione in modo radicale l’agape di Cristo. L’eros, che in definitiva è desiderium teso a possedere assolutamente il proprio desideratum, viene strutturalmente trasceso dall’agape in quanto questa è oblatività totale, gratuità inesauribilePubblicazioni consigliate
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